David Letterman

Non solo Letterman, Disney prepara il contrattacco a Netflix

Michele Boroni

Il celebre conduttore americano tornerà a lavorare per la piattaforma di streaming

La notizia di questi giorni è che David Letterman, pensionato di lusso della tv americana dove ha condotto per 35 anni il Late Show per i network NBC e poi CBS, tornerà a lavorare per una miniserie di 6 puntate. La vera notizia è che a riportare nel piccolo schermo Letterman non è un tradizionale canale tv, bensì Netflix, la piattaforma di streaming che sta rivoluzionando il business dell'intrattenimento.

 

La novità è stata ripresa da tutti i quotidiani, anche quelli italiani, che hanno sempre visto Letterman come un faro della tv, tra intrattenimento e attualità, con il suo format di Late Show ripreso più volte da conduttori come Daniele Luttazzi, Fabio Fazio e, ultimamente, da Alessandro Cattelan, non sempre con risultati felici in termini di pubblico.

 

Ancora non sappiamo che tipo di progetto sarà (uno show, una fiction, un docu-fiction, un mockumentary o chissà quale altro format stravagante) e quale sarà il ruolo del comico-conduttore americano tanto amato dai media people (e molto meno dal pubblico fuori dagli Stati Uniti).

 

Se il ritorno di Letterman voleva confermare la rilevanza della piattaforma creata da Reed Hasting, bastava dare un'occhiata ai numeri: quotato al Nasdaq con un valore di 300 milioni di dollari al suo debutto, oggi la sua capitalizzazione è di 78 miliardi, 103,9 milioni di abbonati in tutto il mondo, di cui 52 milioni fuori dagli Stati Uniti e aumento dei ricavi (più 32 per cento) dell'ultimo quarter.

 

Netflix, l'internet tv nata come un semplice servizio di noleggio online di dvd, sta sbaragliando le carte del settore dell'intrattenimento come autentica apripista nel mondo della tv non lineare, produttore di serie e film di qualità, osteggiato dai festival e dai baroni del cinema che non concepiscono un lungometraggio d'autore non distribuito in sala.

 

In realtà oggi Netflix è l'unica a fare vera innovazione: basta pensare a “Il gatto con gli stivali - Intrappolato in una storia epica” e “Buddy Thunderstruck”, prime serie con episodi interattivi a narrazione “ramificata”, dove è l'abbonato Netflix ad avere il controllo sulla trama, autentico mash-up tra fiction per famiglie e videogiochi.

 

Oggi Netflix è vista come il nemico pubblico numero 1 dal cinema, dai classici canali tv ma anche dai produttori di contenuto che con i loro film e serie hanno aiutato la public company con sede a Los Gatos ad affermarsi, e sono proprio quest'ultimi a passare per primi al contrattacco.

 

Disney ha annunciato di voler lanciare un progetto di streaming per film e sport e che, prima negli States e poi progressivamente negli altri mercati, rimuoverà tutte le sue produzioni da Netflix (cartoni Disney, capolavori Pixar, ma anche Star Wars e film della Marvel).

 

Come ha affermato Bob Iger, ceo della Disney durante una riunione con gli investitori, il colosso dell'intrattenimento globale lancerà un servizio streaming dedicato agli eventi sportivi targato ESPN entro il prossimo anno, e uno dedicato ai prodotti cinematografici previsto per il 2019. In realtà, prima di vedere sparire tutto il materiale da Netflix, ci vorrà ancora un po’ di tempo: tra le due compagnie è ancora in vigore un accordo in esclusiva che prevede l’uscita, dopo pochi mesi nelle sale, dei film Disney su Netflix, accordo che scadrà nel 2019.
Comunque lo scontro tra i titani dell'intrattenimento è solo all'inizio.

Di più su questi argomenti: