Emmanuel Macron (foto LaPresse)

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Redazione

Dov’è finito lo spirito globalizzatore di Macron sul dossier Fincantieri?

Nei giorni scorsi il neo presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato di volere rivedere l’intesa che permetteva alla compagnia controllata dallo stato italiano Fincantieri di acquisire la maggioranza delle quote di Stx France, proprietaria dei cantieri navali a Saint-Nazaire, insieme alla Fondazione CRTrieste. L’Eliseo conserverebbe più di un terzo delle quote insieme alla compagnia navale della difesa Dcns ma pone periodicamente ostacoli al controllo da parte degli italiani. “Il progetto pensato in questi ultimi giorni dall’Eliseo – scriveva il Monde – consiste nello scartare la fondazione italiana, considerata da molti come un ‘prestanome’ di Fincantieri”.

 

Il presidio di CRTrieste è debole – non è un partner industriale – e facilmente potrebbe essere aggredito da Msc Crociere, cliente di Fincantieri nonché società di cui l’attuale capo di gabinetto di Macron, Alexis Kohler, è stato direttore finanziario. La vicenda rivela che Macron non è benevolo verso l’Italia: gonfia i muscoli e antepone l’interesse nazionale all’europeismo di cui si fa portatore in vista delle imminenti elezioni legislative, essenziali affinché il suo nuovo partito En Marche! possa avere presa in Parlamento. Con queste premesse la strada per Msc sembra spianata. Il suo fondatore e armatore, l’italiano Gianluigi Aponte, ha detto al Monde che “se fossimo azionisti faremmo di tutto affinché Fincantieri non saccheggi Saint-Nazaire”. Secondo Aponte, Fincantieri e il governo italiano scontano un recente accordo di partenariato con Pechino per costruire navi da crociera in Cina “un grave errore, malgrado i nostri avvertimenti”, ha detto. La compagnia guidata da Giuseppe Bono incontra dunque l’opposizione del suo secondo cliente, Msc, ma aveva invece ricevuto incoraggiamenti ad allargare il business in Cina dal suo primo cliente, ovvero l’americana Carnival. E’ però discutibile che Macron sia sinofobo: da ministro dell’Economia di Hollande, l’ex banchiere Rothschild promuoveva uno sforzo dell’Europa per dare alla Cina un ruolo economico globale e criticava gli scettici. “Non possono piacere solo i cinesi che comprano i nostri Airbus e si detestano quelli che investono nei nostri aeroporti”, disse parlando da Tolosa, città quartier generale di Airbus, il cui scalo è controllato dal cinese Friedmann Pacific Asset Management. A parole Macron è paladino della globalizzazione e della lotta al protezionismo, ma la posizione su Fincantieri lo smentisce. Dovrebbe invece dimostrare coerenza, in discontinuità con Hollande.

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