Milano, presidio per il rinnovo dei contratti Nazionali (foto LaPresse)

Sindacati fuori dal mondo nuovo

Redazione

La riottosità al modello Amazon è l’anticamera di una nuova sconfitta

Le azioni Amazon hanno superato i mille dollari precedendo di poco Google. Con il 33 per cento di aumento da inizio anno la sua capitalizzazione supera i 500 miliardi. In realtà l’azienda di Jeff Bezos usa la rete per vendere beni tradizionali con beneficio per la old economy, sfruttando mirabilmente la logistica; nel 2016 ha raggiunto 341 mila dipendenti nel mondo, 1.600 dei quali in Italia con trend in aumento. Contemporaneamente Ryanair, colosso irlandese dei voli low cost, chiude l’anno con 1,3 miliardi di utile, in crescita del 6 per cento, e 120 milioni di passeggeri. In eccellente salute anche Easyjet (73 milioni di passeggeri) e Norwegian (29). Da tempo in Italia la Cgil ha dichiarato guerra ad Amazon per le “inumane” condizioni di lavoro, guerra che ricorda quella di anni fa sui friggitori di patatine McDonald’s. Egualmente i dipendenti di Alitalia in bancarotta rifiutano come la peste il modello Ryanair, che certo li costringerebbe a lavorare di più ma sempre meglio della disoccupazione è. Eppure non è sullo sfruttamento di piloti e hostess che le low cost basano le loro fortune, così come non è per Amazon con i suoi impiegati: esse dipendono dall’utilizzo ottimale delle norme fiscali (che però non è precluso ad altri concorrenti) ma soprattutto dalla capacità di riempimento degli aerei, che sfiora il 100 per cento (Ryanair ha ordinato 47 nuovi Boeing), dai benefici per i clienti (Norwegian ha appena lanciato voli da Roma per New York e Los Angeles a 179 euro), mentre Amazon vende tutto a tutti, qualità compresa, con prezzi scontati, consegna rapida e garanzia di restituzione. I sindacati intendono proseguire su un’altra guerra persa in partenza?

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