Susanna Camusso (foto LaPresse)

Per i pessimisti non c'è posto

Redazione

Il calo della disoccupazione mina la propaganda del Partito del malumore

Sarà probabilmente più complicato per la “coalizione del malumore”, Lega e Movimento 5 stelle, capitalizzare consenso propagandando lo sfacelo dell’economia italiana ed europea dal momento che gli indicatori macroeconomici, su occupazione e industria, segnano una tendenza al miglioramento. Il tasso di disoccupazione nei 19 paesi della zona euro a febbraio è sceso al 9,5 per cento dal 9,6 per cento di gennaio, ovvero ai livelli minimi dal maggio 2009, quasi otto anni fa, e dal 10,3 per cento di un anno prima. Il tasso di disoccupazione sta scendendo costantemente dal picco del 12 per cento raggiunto nel 2013 grazie soprattutto agli stimoli senza precedenti all’economia offerti dalla Banca centrale europea con l’intento di sostenere la ripresa e di generare inflazione.

 

Con buona pace dei partiti sovranisti eurocontrari, senza l’azione della Bce le statistiche restituirebbero ben altre evidenze. In Italia il tasso di disoccupazione è lontano dalla media europea ma è sceso a febbraio all’11,5 per cento dall’11,8 di gennaio. Tra la fascia più giovane (15-24 anni) il tasso di disoccupazione è ai minimi dal 2012, ma comunque elevato (al 35,2 per cento dal 37,9 di gennaio) con il numero di inattivi in aumento, il che potrebbe gravare sulla dinamica occupazionale in futuro. Nel complesso i disoccupati sono scesi sotto i tre milioni (2.984.000), dice l’Istat, mentre il tasso di occupazione è rimasto stabile al 57,5 per cento, pari a 22,86 milioni di persone. Di fronte a questa tendenza non più scoraggiante come in passato, la “coalizione del malumore” avrà più lavoro da fare per diffondere un messaggio pessimista a scopi elettorali.

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