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Il patrimonio dell'Inps è in rosso per la prima volta, dice la Corte dei Conti

Redazione

"Non si può più rinviare la riforma della governance dell'Istituto". Per il ministro del lavoro Poletti il sistema previdenziale è sostenibile 

Per la prima volta nella sua storia il patrimonio netto dell’Inps è andato in rosso. Fondato nel 1898, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale non ha mai registrato un patrimonio netto negativo in 119 anni di attività. Mai prima di oggi. Nella relazione sulla gestione dell’istituto riferita all’anno 2015, infatti, il patrimonio netto dell’ente previdenziale risulta pari a 5,65 miliardi di euro, in netta diminuzione rispetto al 2014 (12,54 miliardi). Si entra in territorio negativo una volta considerati i risultati previsionali assestati del 2016 – negativi per 7,65 miliardi – che precipitano il patrimonio netto a meno 1,78 miliardi.

  

Le cifre rilevate dalla Corte dei Conti sono positive per quanto riguarda la gestione finanziaria, che ha chiuso il 2015 con un avanzo di 1,43 miliardi, a cui si affianca un avanzo di amministrazione di 36,79 miliardi. È sul versante economico patrimoniale che si riscontra invece un netto peggioramento, principalmente dovuto all’andamento dei residui attivi. Al netto dell’accantonamento per riserva legale di 2,95 miliardi, il risultato di esercizio è negativo per 16,3 miliardi, in larga parte dovuto ad un accantonamento al fondo rischi di crediti contributivi per 13,09 miliardi di euro. Secondo la Corte dei Conti, occorrono un intervento normativo di revisione e coordinamento delle disposizioni che disciplinano l'attività dell'Inps e non è più procrastinabile una riforma della governance dell'Istituto. In particolare sarebbe necessario un ripensamento di funzioni e compiti del direttore generale che ne definisca i confini, alla luce anche del principio di separazione tra attività di indirizzo politico e gestione amministrativa.
  

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti ha invitato a non allarmarsi, sostenendo che il sistema è assolutamente stabile grazie alla copertura finanziaria da parte dello stato. Poletti ha anche ribadito la disponibilità, da parte del governo, ad affiancare al già quotidiano dialogo con l’Inps un confronto specificamente finalizzato a migliorarne le prestazioni.