Mario Draghi (foto LaPresse)

Il grande spazio per il Partito di Draghi

Redazione

I dati sulla crescita ci dicono che un modello anti Trump esiste, e funziona

Mentre l’attenzione di tutti è rivolta all’ascesa delle forze populiste e anti europeiste, in pochi guardano alla crescita economica dell’Europa. Il pil dell’Eurozona continua a crescere da 15 trimestri consecutivi, insieme all’occupazione che sale e alla disoccupazione che scende. Secondo le previsioni della Commissione europea il pil dell’area euro crescerà più del previsto, dell’1,6 per cento nel 2017 e dell’1,8 nel 2018. È prevista al rialzo anche la crescita dell’Italia, attorno all’1 per cento, un dato che è ancora il più basso dell’Unione europea. La crescita “stabile ma modesta” dell’economia italiana è comunque da attribuire a fattori esterni, come la politica monetaria espansiva della Banca centrale europea e l’accelerazione della domanda globale. Con la spesa primaria in aumento, anche la stabilizzazione del deficit è dovuta essenzialmente alla riduzione della spesa per interessi, quindi ancora una volta per le politiche della Bce. E di questo ne sono ben consapevoli i cittadini, che nonostante lo spazio spropositato che i media dedicano agli urlatori anti euro e ai capipopolo sovranisti, ripongono grande fiducia nella forza tranquilla del presidente della Bce. Recentemente un sondaggio di “Piazzapulita” ha mostrato che in Italia il leader mondiale più apprezzato non è un “capo forte” come Trump, Putin o Le Pen, ma di gran lunga un tecnico competente come Draghi. C’è un grande spazio nel paese per un partito di Draghi (PD), se solo qualcuno avesse il coraggio di raccogliere, oltre ai frutti economici, anche il messaggio politico del presidente della Bce: integrazione europea e riforme incisive.

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