Il direttore del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde (Foto LaPresse)

Per il Fondo Monetario l'Italia resta un Paese da "zerovirgola"

Redazione

Riviste al ribasso le stime di crescita per il 2017 e il 2018: saranno inferiori all'1%. Il ministro dell'Economia Padoan: "Sono stupito e in disaccordo" 

Doveva essere l'anno della svolta. Almeno per il governo che, nella nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Def), aveva previsto per l'Italia una crescita del pil pari all'1 per cento (nel 2017) e all'1,1 per cento (nel 2018). Invece no, si prospettano altri due anni da "zerovirgola". 

 

A dirlo è il Fondo monetario internazionale nell'aggiornamento al World Economic Outlook. Ed è un taglio piuttosto pesante visto che, in un contesto in cui la situazione economica globale resterà sostanzialmente stabile, il nostro Paese compie un passo indietro. In particolare, secondo il Fondo monetario internazionale, a fine anno la crescita sarà dello 0,7 per cento (a ottobre la stessa organizzazione aveva indicato un +0,9 per cento) mentre nel 2018 il Pil si fermerà a +0,8 per cento. Insomma piuttosto lontano da quanto previsto dal governo. 

 

Anche per questo il ministro dell'Economia, ex vice segretario generale Ocse e già direttore esecutivo al Fmi, Pier Carlo Padoan si è detto "stupito" dalle previsioni. "Le ragioni che vengono addotte per dire che la crescita sarà più bassa - ha replicato - sono che ci sarà più incertezza politica, il che secondo me è difficile da argomentare, soprattutto dopo il referendum e il nuovo Governo in continuità con quello precedente, e che ci saranno problemi con le banche ma anche qui il governo ha preso importanti misure. Quindi non sono molto d'accordo con quelle stime del Fondo".  

 

Ma non è l'unica notizia negativa della giornata. Secondo indiscrezioni la Commissione europea avrebbe contestato all'Italia che il bilancio del 2017 rischia di non essere conforme al Patto di stabilità. Il nostro Paese rischia una procedura di infrazione e l'esecutivo avrebbe ricevuto la richiesta di una misura correttiva da 3,4 miliardi sul deficit strutturale. Padoan per ora non si sbilancia: "Vedremo se sarà il caso di prendere misure ulteriori per rispettare gli obiettivi".