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I mercati assorbono l'effetto Trump

Redazione
Dopo un avvio estremamente nervoso la situazione nelle principali piazze europee va verso la normalizzazione. Male i gli asiatici. In Italia, spread sotto i 160 punti. Wall Street apre contrastata. Positivo il Dow Jones (più 0,25 per cento), mentre il Nasdaq cede lo 0,23 per cento.

Niente panico sulle Borse europee, che sembra stiano digerendo l'effetto Trump prima del previsto. Dopo un avvio estremamente nervoso e volatile, con indici in forte e calo e con Piazza Affari che ha visto 13 titoli del listino principale non fare prezzo in avvio, la situazione sembra essersi normalizzata anche se permane l'incertezza di fondo per le conseguenze del nuovo corso che prenderà la politica economica americana, tra riduzioni delle tasse e protezionismo. Le parole del neo eletto presidente americano, che ha rassicurato di voler essere il presidente di tutti e ha detto di voler spingere sugli investimenti in infrastrutture e costruzioni, hanno contribuito a rasserenare parzialmente li animi. Wall Street apre contrastata e poco mossa dopo l'elezione di Donald Trump alla presidenza Usa. Positivo l'indice Dow Jones, che guadagna lo 0,25 per cento a 18.379 punti. Il Nasdaq cede lo 0,23 per cento a 5.182 punti, lo S&P 500 segna -0,18 per cento a 2.134 punti. Vanno bene anche i titoli della Difesa, con il mercato che si aspetta un aumento degli investimenti nel settore come annunciato in campagna elettorale e i farmaceutici, che erano stati penalizzati dalle intenzioni di Hilary Clinton di ridurre il costo dei farmaci. L'iniziale reazione emotiva, quindi sta rientrando - commenta Matteo Radaelli, equity analyst di Hammer Partners - "perché gli investitori non hanno perso di vista che, mentre gli effetti più temute delle politiche protezionistiche annunciate da Trump si vedranno nel lungo termine, nei giorni scorsi i sondaggi segnalavano che la vittoria di Trump sarebbe stata migliore nel breve per l'economia americana visti i suoi annunci sulle misure fiscali e sugli investimenti".

 

Così a metà giornata Londra è tornata positiva, sostenuta dai titoli minerari come Fresnillo che balza del 9 per cento, Antofagasta del 5,6 per cento e Randgold del 7,75 per cento grazie al balzo dell'oro risalito sopra i 1.300 dollari l'oncia, con gli investitori che comunque preferiscono i beni rifugio. Parigi è in calo dello 0,8 per cento, Francoforte dello 0,54 per cento e Madrid dell'1,6 per cento. A livello settoriale perdono terreno le auto (-2 per cento) e le banche (meno 1,35 per cento). A Piazza Affari il Ftse Mib lascia sul terreno l'1,34 per cento. Male tutti i bancari con Intesa Sanpaolo che cede il 3 per cento mentre Mps che non aveva fatto prezzo in avvio con un calo teorico del 25 per cento ed era entrata in flessione del 9 per cento cede ora il 2,6 per cento.

 

Penalizzate anche le società del lusso che esportano negli Usa come Yoox-Net-a-Porter (meno 2,8 per cento) e Luxottica (meno 1,6 per cento). In controtendenza le società di costruzioni come Buzzi Unicem (più 4,16 per cento) il linea col comparto, Leonardo Finmeccanica  (più 3,62 per cento) che potrebbe essere tra le beneficiarie di un aumento degli investimenti nella difesa negli Usa, Tenaris (più 3,33 per cento) e Recordati (più 3,3 per cento) con tutti i farmaceutici.

 

In Asia, Tokyo perde oltre il 5 per cento, la Borsa di Hong Kong lascia sul terreno il 2,16 per cento e l'indice composito Hang Seng al  termine delle contrattazioni ha ceduto 494,28 punti a 22.415,19 punti. Riesce ad arginare il calo, invece, la piazza di Shanghai  con l'indice composito in calo dello 0,6 per cento a 3.128,37 punti.

 

Sul  mercato valutario limita le perdite il dollaro con l'euro tornato a 1,1067 dopo aver sfiorato 1,13 nella notte, mentre il dollaro/yen è a 103,34. In rosso ma sopra i minimi anche il petrolio con il Brent che cede lo 0,3 per cento a 45,88 dollari al barile e il Wti in flessione dello 0,38 per cento a 44,81 dollari al barile.

 

In Italia lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi si attesta a 159,5 punti, dopo un top a quota 167. Ieri aveva chiuso a 154 punti. Il rendimento è all'1,77 per cento. Il tasso del Bund scende allo 0,172 per cento contro lo 0,188 per cento di ieri. Il differenziale Bonos/Bund passa da 107 a 110 punti, a un tasso dell'1,27 per cento.