Pier Carlo Padoan (foto LaPresse)

Padoan risponde all'Ue: "Scostamento dai target di bilancio motivato da immigrazione e sisma"

Redazione

Il ministro dell'Economia replica all'avvertimento di Bruxelles e spiega le cifre citate nel testo della legge di Stabilità.

L'Italia non farà passi indietro e risponde ai rilievi di Bruxelles sulla legge di Bilancio facendo leva sugli ingenti sforzi sostenuti per fronteggiare la questione migranti e l'emergenza terremoto, aggravata dai tragici eventi delle ultime ore. Nella lettera che il Tesoro si appresta a inviare a Bruxelles, il nostro paese manterrà quindi il punto sostenendo che è legittimo escludere dai vincoli del deficit le spese sostenute per terremoto e migranti e che la deviazione del saldo strutturale rispetto agli impegni assunti in primavera coincide proprio con tali costi. I dubbi dell'Europa si concentrano, infatti, sulla dinamica del saldo strutturale, calcolato al netto del ciclo e delle una tantum. A fronte di una richiesta di correzione dello 0,6 per cento da parte dell'esecutivo Ue, l'Italia registra un peggioramento dello 0,4 per cento: si passa così dall'1,2 per cento nel 2016 all'1,6 per cento nel 2017. Uno scostamento considerato troppo rilevante dalla Commissione che si sarebbe accontentata anche di uno sforzo dello 0,1 per cento. Allo stesso tempo, nella lettera inviata martedì scorso, Bruxelles contesta al nostro paese l'utilizzo di soldi per interventi non legati strettamente all'emergenza, come la messa in sicurezza di edifici pubblici e scuole.

 

Nella missiva di risposta che il Tesoro sta mettendo a punto, il governo risponderà quindi puntualmente alle richieste di chiarimento avanzate dalla Commissione europea cercando di spiegare perché il deficit strutturale peggiora e di specificare meglio perché ritiene che vadano scorporate le spese per migranti e terremoto dal deficit. Le due cose, fanno notare al Mef, in realtà sono collegate perché la deviazione del saldo strutturale coincide con il margine di aumento del deficit dello 0,4 per cento su cui il governo ha ottenuto il via libera del Parlamento proprio in virtù di tali spese 'eccezionali'. E il sisma che ha colpito nelle ultime ore il Centro Italia non fa che avvalorare la tesi che il nostro è un paese molto esposto a eventi sismici gravi e pertanto qualsiasi spesa affrontata per la ricostruzione o la messa in sicurezza non dipende da scelte politiche discrezionali dell'esecutivo.

 

Proprio oggi, alla luce delle recenti scosse sismiche, la Commissione europea ha confermato che tutte le spese per far fronte all'emergenza saranno considerate fuori dal deficit. "Secondo le regole Ue - ha detto all'Agi la portavoce, Annika Breidthardt - i costi per l'emergenza a breve termine in risposta a catastrofi naturali importanti possono essere considerati eccezionali e quindi esclusi dal calcolo degli sforzi strutturali di uno Stato durante la valutazione del rispetto delle regole del Patto di stabilità e crescita".

 

Sul nodo dei migranti, la linea è nota: l'Italia potrebbe respingerli o alzare muri così come fanno altri paesi ma, invece, se ne fa carico difendendo i confini dell'Unione europea. Il ministro dell'Economia Padoan ha ribadito in queste ore che si sta "facendo uno sforzo ingente di investimenti a beneficio dell'Italia ma soprattutto della Ue". Pertanto il governo chiede che venga riconosciuta la legittimità di questa spesa che comunque è compatibile con le regole europee e rispetta lo spirito dei Trattati che hanno previsto le 'circostanze eccezionali' come variabili esogene che determinano spese che non dipendono dalla volontà politica. In base alle regole del Patto di stabilità e crescita, infatti, qualora si determini un "evento inconsueto al di fuori del controllo dello stato membro interessato" che abbia "rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria dello stato", può scattare il ricorso alle 'circostanze eccezionali' con un temporaneo "allontanamento" dal percorso di aggiustamento di bilancio a medio termine. Tuttavia non esiste un 'elenco' di tali eventi ma la Commissione valuta caso per caso. Padoan ha recentemente ricordato che senza le spese per sisma e migranti il deficit dell'Italia sarebbe inferiore al 2 per cento.