Dopo tanti abbagli, finalmente l'idea di nazionalizzare. Ue permettendo

Massimo Mucchetti
Sdoganato l’intervento pubblico per risolvere (o tamponare) le crisi bancarie? Paradossi liberisti, vaccino anti bail-in, soluzione americana. Girotondo di idee.

La trattativa che il governo italiano sta conducendo con la Commissione europea sulla capitalizzazione delle banche a opera dello stato è finita sui giornali senza che un’azione importante a tal fine sia stata compiuta. Il fondo Atlante non va certo sottovalutato; ha evitato due crac, e di questo gli va dato atto, ma molto di più, restando in area privatistica, non potrà fare. Ecco, tanta pubblicità non fa bene. L’Italia ora rischia più di ieri di dover scambiare un allargamento delle maglie sulla gestione dei crediti deteriorati o addirittura su nuovi salvataggi con qualche impegno sul debito pubblico che il paese non ha alcun interesse ad assumersi, impegno che suonerebbe addirittura beffardo stante la politica della Banca centrale europea. Nell’illusione di avere un sistema bancario solidissimo, o nella consapevolezza di avere un sistema finanziario debolissimo a causa del suo debito pubblico, l’Italia non erogò aiuti di stato alle banche quando tutti li davano.

 

Ancora nel 2013 avrebbe potuto convertire in azioni Mps i Monti bond e lasciare a sostegno della banca l’aumento di capitale, anziché usarlo per rimborsare il Tesoro. Se fosse avvenuto, Siena non sarebbe a questo punto. Ma i pochi, quorum ego, che proponevano la nazionalizzazione temporanea di Mps sul modello svedese vennero zittiti con l’accusa di statalismo. Amen, contro il club del luogo comune non c’è partita. Ci volevano Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, principi del liberismo, per sdoganare il concetto. Del resto, ai comunisti ci volle Kruscev per criticare Stalin. Koestler era un traditore… Pazienza, tra poco vedremo riabilitare anche la Cassa depositi e prestiti. Ma questi non sono tempi per querelle ideologiche. Meglio capire se e come si muoveranno il governo e la Banca d’Italia, dopo tante sviste, sottovalutazioni, abbagli.

 

Massimo Mucchetti è presidente della Commissione Industria al Senato, Partito democratico

 

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