Un'altra vita per Cassa depositi

Redazione
Spunta l’idea di una cordata per Mps con l’alfiere Intesa. Dubbi

Il rafforzamento dello stato come azionista del Monte dei Paschi di Siena, col Tesoro in predicato di diventare primo socio singolo della banca col 7 per cento delle quote, è avvenuto per coincidenza in contemporanea con il lavorìo per la creazione di una “cordata” da parte della Cassa depositi e prestiti per rilevare altre quote dell’istituto. Il Messaggero di ieri dava conto di una coalizione di attori riconducibili a Intesa Sanpaolo (fondazione Cariplo e la Compagnia Sanpaolo) e alla bazoliana Ubi oltre a “casse previdenziali” e “qualche primaria compagnia assicurativa”. L’idea sarebbe quella di creare un fondo per comprare quote di Mps, che ha sì fatto pulizia nei bilanci dei crediti in sofferenza ma insufficiente a offrire garanzie di rilancio. Un altro fondo, insomma, come quello di “turnaround” per le imprese in difficoltà di cui si discute in Cdp ma che ancora non è attivo.

 

Si indovina che il governo, col placet di Banca d’Italia, sta cercando di spingere Intesa Sanpaolo verso un matrimonio senese che l’ad Carlo Messina e importanti soci come Giuseppe Guzzetti di Cariplo hanno spesso negato pubblicamente. Il Quantitative easing di Draghi garantisce mezzi finanziari illimitati alle banche sane, come Intesa, ma un dietrofront procurerebbe un danno reputazionale alla prima banca italiana e al suo management, ora in fase di rinnovo della presidenza. Il mercato dubita: Intesa sta perdendo in Borsa sulla scorta delle indiscrezioni. Mentre Cdp è spinta in operazioni borderline (Saipem e la Kos di Cdb) e oltre: non sarebbe invece utile investire molto in bond delle medie imprese in linea con i nuovi interventi allo studio del Tesoro che di Cdp è padrone?  

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