Il presidente della Bce Mario Draghi (foto LaPresse)

Draghi usa il "bazooka" e taglia i tassi allo 0 per cento, minimo storico

Redazione
La Bce annuncia a sorpresa misure forti contro il rischio deflazione. Il tasso sui depositi scende ancora di 10 punti fino a meno 0,40 per cento. Qe potenziato: passa a 80 miliardi di euro. "Durerà fino al 2017 o oltre", dice il presidente dell'Eurotower.

Il Consiglio Direttivo della Bce ha deciso un intervento più ampio del previsto sui tassi. Francoforte ha deciso di abbassare di 5 punti quello di riferimento principale, sceso dallo 0,05 per cento allo 0 per cento. Stesso taglio per quello di rifinanziamento marginale che da 0,30 per cento passa a 0,25 per cento. Sempre più in negativo, infine, il tasso sui depositi, che con un taglio di 10 punti scende a meno 0,40 per cento. Nella conferenza stampa, il presidente della Bce Mario Draghi non ha escluso un ulteriore taglio dei tassi, portati oggi a zero dal Consiglio della Bce. "I tassi rimarranno a questo livello o più bassi per un lungo periodo". Il consiglio direttivo della Bce "dopo avere esaminato le nuove proiezioni macroeconomiche, ha deciso di varare misure per perseguire l'obiettivo della stabilità dei prezzi, definendo un pacchetto che possa sfruttare le sinergie fra i diversi strumenti", ha detto il presidente della Bce. In prospettiva futura, Draghi non ha escluso nuovi tagli ai tassi di riferimento: "Non anticipiamo che serviranno nuovi tagli ma nuovi fatti potrebbero modificare la situazione", ha spiegato.

 

In questo modo la Bce usa il suo 'bazooka' contro il rischio di bassa inflazione e potenzia gli interventi nel quadro del Quantitative Easing. Le stime di Francoforte sull'inflazione sono stare fortemente ridimensionate: 0,1 per cento nel 2016, 1,3 per cento nel 2017 e 1,6 per cento nel 2018. Il Consiglio direttivo dell'Eurotower ha deciso così di incrementare di 20 miliardi - portandolo a quota 80 miliardi - il pacchetto di acquisti mensili avviato un anno fa. La modifica avrà effetti a partire da aprile. Ma un'altra novità di rilievo è rappresentata dall'inclusione di bond emessi da imprese non finanziarie dell'Eurozona nell'elenco degli asset acquistabili. Il Qe "andrà avanti fino a marzo 2017 o oltre se necessario", ha spiegato Draghi.

 

La Bce si è mossa anche sul fronte liquidità e ha annunciato una nuova serie di aste 'mirate' a lungo termine, le cosiddette TLTRO: i prestiti alle banche inizieranno a giugno 2016, avranno durata di quattro anni con lo stesso tasso di interesse applicato sui depositi (quindi al momento negativo). "Le banche pagheranno il tasso principale in vigore al momento dell'assegnazione, che oggi è zero, ma potranno avere uno sconto a seconda dei prestiti che operano", ha detto Draghi, "fino a scendere al livello di tassi sui depositi in vigore" (al momento è di  meno 0,40 per cento). Il presidente della Bce ha precisato che il nuovo pacchetto - le TLTRO 2 - prevede quattro aste trimestrali, con prestiti di durata di quattro anni e con l'ultima tranche in scadenza a marzo 2021. Particolare importante, aggiunge Draghi, "le banche potranno richiedere un ammontare che dipende dai prestiti che hanno in bilancio". Draghi definisce quella delle prime Tltro una "esperienza che ha avuto successo": le iniezioni di liquidità decise oggi, conclude, "danno certezze di finanziamento a prezzi attraenti in uno scenario di alta volatilità".


Dopo l'annuncio del taglio dei tassi da parte della Bce le piazze finanziarie europee hanno accelerato. Milano, soprattutto, schizza oltre il 4,15 per cento toccando i 18.899 punti. Francoforte avanza dell'1,03 per cento, Lisbona più 1,06 per cento, Amsterdam meno 0,91 per cento, Madrid meno 0,92 per cento, Parigi più 0,75 per cento, Bruxelles più 0,82 per cento. In chiusura però hanno registrato tutte un'inversione di tendenza, Madrid a parte. L'Ftse 100 di Londra ha perso l'1,78 per cento, il Dax di Francoforte è arretrata del 2,31, il Cac 40 di Parigi è sceso dell'1,70 per cento e l'Ftse Mib di Milano ha concesso il -0,50.