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Così Mercedes punta sulla sharing economy per continuare a crescere

Giovanni Battistuzzi
Dopo Car2go e MyTaxi la casa di Stoccarda punta su un servizio di auto di lusso on demand (noleggio sia rapido che prolungato) e a un app simil Uber. Le mosse di Daimler per sfruttare il cambiamento da un'economia basata sul possesso esclusivo del mezzo di trasporto, a una che prevede un uso condiviso di questo.

"L'automobile ha ancora futuro, ma il futuro per l'auto potrebbe essere diverso dall'esperienza che sino a ora abbiamo vissuto". Le parole del ceo di Mercedes, Dieter Zetsche, al salone di Francoforte anticipano le novità che il colosso tedesco sta per lanciare per non perdere "le sfide che un nuovo modo di fruizione delle vetture sta proponendo".  Queste novità dovrebbero riguardare sia la creazione di un sistema di auto di lusso on demand, sia l'avvio di un sistema di trasporto con conducente via app gestito direttamente dal gruppo. Così Daimler proseguirà nel percorso di disintermediazione dell'azienda che si basa sulla richiesta di disintermediazione della clientela.

 

Dopo l'introduzione di Car2go – il servizio di car sharing di moovel GmbH, controllata da Daimler, il gruppo che possiede Mercedes – nel 2008 e la realizzazione di un app di taxi "regolari" legati alla casa automobilista, MyTaxi, a Stoccarda hanno deciso di espandere la loro presenza in tutti i settori dell'offerta automobilistica. "Abbiamo una clientela soddisfatta dei nostri prodotti, interessata a utilizzare le nostre vetture, ma pensare che esista solo la dimensione dell'auto di proprietà è ormai antiquato", ha sottolineato Zetsche.

 

E così Daimler si sta muovendo per sfruttare al meglio il cambiamento da un'economia basata sul possesso esclusivo del mezzo di trasporto, a una che prevede, soprattutto nelle grandi realtà urbane, un uso condiviso di questo. Sharing economy ok, ma pur sempre controllata e di proprietà delle "frecce d'argento".

 

I recenti dati sull'utilizzo dell'auto in città riportati da Fortune hanno evidenziato come oltre il 56 per cento delle famiglie newyorchesi e il 51 per cento di quelle di Los Angeles non abbiano un'auto di proprietà. Un dato che le stime del Boston Consulting Group danno in aumento, tanto che hanno previsto che l'utilizzo del car sharing possa avere una crescita complessiva di oltre trenta punti percentuali in dieci anni (e di oltre il 50 per cento se si considerano solo i grandi centri urbani) arrivando sino al 13 per cento del mercato globale entro il 2025 per un fatturato complessivo di 42 miliardi di dollari.

 

[**Video_box_2**]Un mercato di dimensioni considerevoli nel quale molte aziende automobilistiche stanno cercando di penetrare – si pensi al servizio di car sharing DriveNow nato da una joint venture tra Bmw e Sixt – e che non può essere sottovalutato, considerata soprattutto la tendenza dei sindaci delle metropoli a operare scelte urbanistiche volte a limitare l'utilizzo di auto private.

 

Anche all'interno del settore però esistono fette di mercato ancora inesplorate. E' per questo che Daimler sta pensando di creare una rete di car sharing di lusso, perché se è vero che l'auto di proprietà è meno ricercata, "il settore lusso ha ancora un mercato fiorente", ha dichiarato Zetsche, tanto che sempre dall'analisi del Boston Consulting Group è emerso che una ampia fetta, circa il 17 per cento, di possibili utilizzatori di macchine condivise preferiscono utilizzare taxi o Uber a causa della bassa qualità del parco macchine offerto dai servizi di car sharing. E Daimler è pronta a conquistarla come già per prima fece con Car2go.

 

 

 

 

 

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