Una manifestazione di Cgil, Cisl e Uil a Roma (foto LaPresse)

La logica dell'occorrismo deve finire

Redazione
La cronaca finirà con l’imporre le sue priorità se nel “masterplan” per il sud del governo Renzi si vorrà affrontare subito e finalmente, con una politica organica e duratura, lo sfasciume idrogeologico della Calabria colpita ancora una volta da un’alluvione.

La cronaca finirà con l’imporre le sue priorità se nel “masterplan” per il sud del governo Renzi si vorrà affrontare subito e finalmente, con una politica organica e duratura, lo sfasciume idrogeologico della Calabria colpita ancora una volta da un’alluvione. Ma sul resto degli interventi per il sud i sindacati confederali tacciono, così come hanno taciuto sullo Sblocca Italia che pure aveva il fine di accelerare interventi e lavori impediti da anni. Si ha la sensazione che, impegnati a criticare il Jobs Act e a combattere la riforma della scuola, siano in forte ritardo nel mettere a punto, al di là di affermazioni di principio molto vaghe, una strategia di sviluppo industriale.

 

I vertici regionali dei sindacati confederali chiedono con insistenza – e alla fine ottengono – udienza presso le istituzioni regionali e comunali, si siedono a tavoli di concertazione per lo sviluppo, ma poi nel merito presentano proposte senza approfondimenti analitici dettagliati e senza incidere sul corso degli eventi che pure vorrebbero condizionare. Soffrono di un’acuta sindrome da “occorrismo”: sono molto bravi a dire che occorrono lo sblocco delle risorse non ancora spese dei fondi comunitari, la creazione di occupazione, la difesa delle aziende in crisi e dei loro addetti, i lavori sociali per disoccupati di lungo periodo. E allora? Chiedono lavoro, ma si uniscono all’oltranzismo ambientalista blocca-tutto. Chiedono produzione, ma – è il caso della Fiom-Cgil all’Ilva – stanno agli “ordini” della magistratura. Urge che i vertici sindacali aprano al loro interno un confronto, necessariamente duro, e si spera catartico, sul Mezzogiorno.

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