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Padellaro ma che stai a dì?

Redazione
La mulattiera costruita dal M5s per ovviare a un tremendo disservizio per i siciliani sarà anche uno sforzo simbolico, ma si tratta di una specie di mulattiera con una pendenza che neanche sull'Alpe d’Huez, quasi impraticabile per le auto. Esagerare la portata dell'evento con risvolti di fantapolitica, come ha fatto l'ex direttore del Fatto, Antonio Padellaro, è più che discutibile.

“Mentre Matteo Renzi pontificava sulla crisi del sud invitando a 'smetterla con i piagnistei e a rimboccarsi le maniche', i deputati siciliani del M5S finanziavano con 300 mila euro, ricavati dalle loro indennità, la costruzione della bretella per scavalcare il viadotto Anas franato sulla Palermo-Catania”. Antonio Padellaro sul Fatto quotidiano scrive che la trazzera a 5 Stelle, la mulattiera sistemata alla meglio dai consiglieri siciliani grillini con i loro soldi per creare un’alternativa dopo il crollo di un pilone sul viadotto Himera, può cambiare le sorti politiche del paese: “E se per i giornaloni è una notizia come un’altra, la gente ne parla. Esiste, infatti, un’informazione diffusa che, come la trazzera di Caltavuturo scavalca le guerre per impadronirsi della Rai. Un tam-tam che nei bar, sulle spiagge o nei luoghi di lavoro dà forma a un’opinione politica, molto più di tanti pensosi editoriali. Non si spiegherebbe altrimenti perché il M5S, malgrado i suoi errori e il chiamarsi fuori da qualsiasi responsabilità di potere (o forse proprio per questo) stia, stando ai sondaggi, accorciando le distanze dal Pd di Renzi. Pronto ad asfaltarlo”.

 

Ora c’è da fare qualche precisazione su quella che i grillini hanno chiamato “via dell’onestà” e che forse bisognerebbe ribattezzare “via dell’incompetenza”. La trazzera grillina è stata bocciata dal Commissario governativo perché inadeguata e pericolosa: non possono transitare i mezzi pesanti e le motociclette, limite a 20 all’ora, manto stradale in pessime condizioni e la strada è talmente stretta che in alcuni tratti passa una sola macchina con un senso unico alternato regolato da un semaforo.

 

Tutto questo su una salita ripidissima, con una pendenza del 27 per cento (peggio del Mont Ventoux e dell’Alpe d’Huez), che sfida la legge di gravità prima che le leggi sulla sicurezza stradale. Chi l’ha provata la descrive come un incubo: polvere, rischio frane, macchine bloccate in salita senza poter fare inversione, puzza di gomme e frizioni bruciate. Può darsi che si risparmi qualche minuto, ma come ha detto l’assessore siciliano alle infrastrutture anche “se uno si butta dal balcone piuttosto che prendere l’ascensore arriva prima”.

 

[**Video_box_2**]Anche sul versante politico la situazione è più dissestata da come la racconta l’ex direttore del Fatto: alle amministrative il M5s ha dimostrato di stare sotto al 20 per cento (meno della pendenza del tratturo), ha perso l’appeal del vaffa e con le sparate tsipriote sull’uscita dall’euro si è messo su una strada più impercorribile della trazzera, che porta in un vicolo cieco se va bene, giù per un dirupo se va male. A differenza di quanto dice Padellaro, i 5 Stelle non sono pronti per asfaltare Renzi. I grillini non asfaltano nessuno, nemmeno la mulattiera siciliana, che infatti è un misto di ciottolato, cemento e sterrato. L'accorciatoia populista è impervia e pericolosa, anche se la chiamano “via dell’onestà-tà-tà”.

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