I ministrio Poletti, Padoan e il premier Renzi durante la presentazione del DL sulle pensioni (foto LaPresse)

Il Cdm vara il dl sulle pensioni: saranno rimborsate a 3,7 milioni di persone

Redazione
Le somme saranno restituite con "mini rate" da 750 fino a 278 euro l'anno. Il tetto massimo è 3,200 euro. Padoan: "Rimborsare tutti avrebbe comportato una procedura d'infrazione dell'Ue per deficit eccessivo".

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sulle pensioni che stabilisce i criteri da seguire per elargire i rimborsi decisi dalla Corte costituzionale. Le "pensioni non si toccano, nessuno perde un solo centesimo nonostante la crisi", ha premesso il premier Matteo Renzi presentando il provvedimento ai cronisti. I "650mila pensionati sopra i 3,200 euro non riceveranno alcunché" nell'ambito del "bonus Poletti" contentuto nel decreto del governo sulla sentenza della Consulta; i beneficiari, ha chiarito il presidente del Consiglio, saranno invece "3,7milioni di pensionati".

 

La misura adottata dal Cdm contiene anche un provvedimento che "consentirà dal primo di giugno di liquidare tutte le pensioni al primo giorno del mese".  Renzi ha anche spiegato in che proporzioni i mini-rimborsi spetteranno ai pensionati: "Dal 1° agosto se tu prendi 1,700 euro lordi avrai 750 euro, se prendi 2,300euro avrai 450 euro, se prendi 2,700 avrai 278 euro. E' una una tantum", ha spiegato. Poi, "a regime a chi prende 1,700 euro andranno 180 euro l'anno, 99  euro a chi prende 2,200 euro e 60 euro a chi prende 2,700".

 

[**Video_box_2**]Ai pensionati andrà così il "tesoretto" di 2 miliardi e  180 milioni di euro emerso dalla differenza tra deficit programmato e tendenziale nel Def. Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha poi spiegato perché non è stato possibile rimborsare tutte le pensioni: "Avrebbe comportato per l'Italia una procedura per deficit eccessivo nei confronti dell'Unione europea", ha detto Padoan, "la rimozione della clausola per le riforme e il mancato rispetto della regola del debito e questo avrebbe comportato un ulteriore aggiustamento della finanza pubblica e invertito la tendenza economica nel paese".

 

E' "il colmo" ed è "ridicolo" oggi essere  criticati sulle pensioni "da quelli che hanno voluto e votato" il provvedimento del governo Monti sull'indicizzazione, ha concluso Renzi, "noi stiamo rimediando ai danni fatti da costoro".