Ignazio Visco (foto LaPresse)

Renzi perde la battaglia di Bankitalia. Gentiloni conferma Visco

Redazione

Il premier ha inviato al Consiglio Superiore dell'istituto la lettera che apre la procedura di nomina del nuovo governatore. Domani mattina il Consiglio dei ministri 

Paolo Gentiloni ha scelto. Il candidato del governo per la guida di Banca d'Italia è Ignazio Visco. O forse sarebbe meglio dire “resta” Ignazio Visco visto che, prima della polemica delle ultime settimana, l'esecutivo aveva già deciso di riconfermare il governatore uscente.

 

 

Poi era arrivata la mozione del Pd che aveva duramente contestato la gestione dell'istituto degli ultimi sei anni. E in molti avevano pensato che quell'atto di “sfiducia”, anche se corretto all'ultimo momento dall'intervento di Palazzo Chigi, avrebbe prodotto un cambiamento. Così non è stato. Gentiloni ha deciso di confermare la propria scelta: oggi pomeriggio ha inviato, come previsto, una lettera al Consiglio superiore di Bankitalia con il nome “gradito” da Palazzo Chigi. Domani mattina, dopo che il Consiglio di Bankitalia si sarà riunito per dare il suo parere, il Consiglio dei ministri darà il suo via libera e quindi il Capo dello Stato, con un proprio decreto, procederà alla nomina.

 

 

Ma se il premier ha deciso di proseguire per la sua strada, anche Matteo Renzi non ha alcuna intenzione di fare passi indietro. “In questi sei anni nelle banche ci sono stati dei disastri – ha detto ieri sera partecipando a Porta a Porta –. Ora, a me va bene quello che decide Gentiloni, ma non dirlo significa non dire la verità”. E stamattina, a Radio Capital, ha rincarato la dose: “Se si ritiene che valga la pena confermare Ignazio Visco, mi auguro che i prossimi sei anni siano migliori degli ultimi. Peggiori mi sembra difficile. Se viene rinnovato, il mandato del governatore durerà 12 anni, nemmeno Obama dura 12 anni”.

 

 

 

Ora se questo sia l'inizio di una frattura insanabile tra il premier e il segretario democratico è tutto da capire. Di certo c'è che Gentiloni, forse forte anche dell'appoggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha deciso di fare il contrario di quello che Renzi gli chiedeva.