Il regno di Cameron, il tramonto dei sondaggisti e la Xylella. Di cosa parlare stasera a cena

Marco Alfieri

In esclusiva per noi Marco Alfieri seleziona e propone letture, spunti e idee per sapere quello che succede nel mondo.

    Frase del giorno


    Mestieri che, tristemente, stanno scomparendo in Europa: lo spazzacamino, l'ombrellaio, l'arrotino, il sondaggista politico…”

    Luca Bizzarri


     

     

    Lezione d’inglese

     

    Il premier conservatore David Cameron contro ogni previsione ha stravinto le elezioni inglesi di giovedì prenotando il bis a Downing Street. Cameron ha vinto per aver garantito occupazione, reddito, ripresa industriale e dei servizi. Di più. Dal punto di vista economico ha vinto l’austerità: gli inglesi con il loro voto hanno preferito chi non li prendeva in giro.

    Dieci cose da sapere sulla carriera politica del trionfatore Cameron; l’errore fatale dello sfidante Miliband: schiacciarsi troppo a sinistra (ora nel Labour tornerà il blairismo, prevede il Financial Times); come gli scommettitori hanno battuto i sondaggisti; la sfida immane di tenere unito un regno mai così lacerato e il piano di Nicola Sturgeon, dopo il trionfo Snp, per un secondo referendum sull’indipendenza scozzese.

    E ancora: i discorsi dei tre leader sconfitti (Miliband, Farage e Clegg si sono dimessi nel giro di poche ore, come si fa nei paesi seri) e il rebus dei rapporti che un rinvigorito Cameron instaurerà con Bruxelles (pesa come un macigno la promessa di referendum per l’uscita dall’Europa).

    Infine qualche insegnamento ad uso domestico che arriva da Londra: le elezioni si vincono al centro; i populisti scadono presto e inseguire gli estremismi spesso fa perdere molti voti. Quanto all’annosissima questione della legge elettorale: Cameron si è aggiudicato la maggioranza assoluta in Parlamento (331 seggi) col 36% dei voti. Va avanti così da due secoli. La famosa instabilità inglese…

     

     

    Se ne parla oggi

     

    Tragedia greca. La Germania taglia le tasse (e si ritrova nelle casse un mega tesoretto da 38 miliardi di euro grazie al boom di entrate fiscali) ma per trovare un accordo sulla Grecia servirà più tempo, secondo il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem. Il vertice di lunedì sarà un’altra volta interlocutorio. Il caso del giorno però è un altro: scrive il Wsj che le bozze di negoziato che il ministro Varoufakis ha consegnato ai paesi europei sono diverse da quel che Atene sta trattando a Bruxelles. 

    Grande Fratello. Cosa stanno facendo (dal punto di vista informatico) i paesi europei per combattere il terrorismo; perchè la pesca a strascico di metadati (dichiarata illegale dalla Corte Federale Usa) limita la privacy ma “forse è richiesta dalle necessità della sicurezza”; e la battaglia politica (Gabriel contro Merkel) sui servizi segreti al traino della Nsa scoppiata in Germania.

    Centrale del terrore. In Pakistan i taliban rivendicano l’attentato contro un elicottero con a bordo diplomatici stranieri. Il velivolo è stato abbattuto nel nord est del paese ed è precipitato su una scuola. Sono morti i due piloti, gli ambasciatori di Norvegia e Filippine e le mogli degli ambasciatori di Malesia e Indonesia. Slate invece pubblica un bel reportage sul corpo d’elite tutto al femminile dell’esercito Usa, impegnato nelle missioni più pericolose in Afghanistan.

    Jihad quotidiana. Come si fa la guerra al Califfo? Gli americani hanno disimparato come si combatte e ora in Iraq dovrebbero prendere esempio dalle grandi insurgency africane nei ’70, spiega un super consulente privato. Intanto in Siria il presidente Assad torna sotto accusa: “bombe alla clorina in tre villaggi.” Damasco vuole riguadagnare il controllo dei territori catturati dai ribelli islamici.

    Un cinese a Mosca. Il presidente cinese Xi Jinping è in visita ufficiale da Putin. Lo scopo è triplice: confermare accordi commerciali sul gas e la via della Seta, specificare gli ultimi dettagli di esercitazioni congiunte sino russe nel Mediterraneo e soprattutto confermare la vicinanza, in una sorta di alleanza. Mentre i deludenti risultati economici spingono in alto la propaganda anti Usa di Pechino: “Basta fare i poliziotti del mondo”.

    Alberta, stai serena. Quel ricco (e conservatore) stato del Canada in cui il nuovo prezzo del petrolio ha causato una rivoluzione.

     

     

    Italy in a day

     

    Se svanisce il fattore “culo”. L’Istat vede rosa sulla crescita italiana (pil a più 0,7%), ma ci ricorda quanto poco dipenda da noi. E poi il fantasma Grexit, lo spread su, il Qe non infinito, i derivati, la Consulta contro la Fornero e il petrolio un filo più caro.

    Ideologismi del Ttip. Dice Paolo De Castro che finora “si è parlato solo di un no ideologico al pari di altri no come no Tav e no Expo”. E' quindi arrivato il momento sull'accordo commerciale tra Usa e Ue di “entrare nel merito, parlare di contenuti, senza antiamericanismi di sorta. A sua volta Obama sceglie l’Oregon e l’headquarter di Nike (criticata nei primi anni Novanta per aver delocalizzato le sue produzioni in Cina e nei paesi asiatici) per promuovere l’accordo di libero scambio transpacifico. 

    Romanzo popolare. In passato le fusioni tra banche sono spesso finite in guerre. Ed è difficile che con le Popolari andrà diversamente: i ricavi aumenteranno poco e i vantaggi verranno da tagli che in parte si farebbero comunque.

     

     

    Mappa del giorno


    Geopolitica, ruolo nella crisi ucraina, qualità dell’alleanza, accordo sul libero scambio transatlantico. Qualche numero sui rapporti Usa-Germania, nei giorni caldi dello scandalo Nsa    



     

     

    Argomenti di dibattito

     

    Passaggio a Oriente. Politico Europe si domanda quanta Germania est resista nella nazione riunificata, 25 anni dopo la caduta del muro di Berlino. 

    Smart games. Negli Usa è uscito un documentatissimo libro che sfata la teoria (inveterata) secondo cui i videogiochi violenti influenzano e favoriscono spirito di emulazione e comportamenti aggressivi nei bambini. Farà discutere.

    Rottamazione alla cinese. Il fondatore di Alibaba, Jack Ma, ha deciso di affidare la gestione del colosso e-commerce ad una nuova generazione di quarantenni. Per un paese che invecchia come la Cina, non è affatto scontato.

    Matrix dietro l’angolo. Sono tanti e stanno per rubarti il lavoro: sono i robot. Un’ ottima analisi di Paolo Bottazzini sull’avvento dell’intelligenza artificiale.

     

     

    Cose da sapere

     

    Fortezza Europa. Questo bambino di 8 anni ha tentato di superare la frontiera del Marocco chiuso in un trolley. 

    Contro Youtube. Spotify, il popolare servizio di streaming musicale, sta trattando con alcuni fornitori di contenuti per entrare nel business dei video. Sarà battaglia vera.

    Il futuro è Tesla (o giù di lì). Secondo Technology Review le nuove batterie saranno in grado di dare energia a una casa per un’intera giornata e potrebbero cambiare il modo in cui pensiamo all’energia solare.

     

     

    Ossessioni

     

    Self-driving cars. Siete spaventati dall’avvento delle auto senza conducente? Bloomberg racconta che sono più vicine di quanto si pensi.

    Duri a morire. Popolo del web, anonimato, cyberbullismo, rettifica, copyright, sicurezza: sei idee sbagliate sul mondo digitale smontate una per una (da Fabio Chiusi). E non parliamone più.

    Autorelax. Perché le persone dovrebbero imparare ad andare al cinema e a cena anche da sole. Dati alla mano, il divertimento non cambia.

     

     

    Mettetevi comodi

     

    Maghi, tarocchi e fattucchiere. Un grandioso reportage dal Salento di Quit the Doner sull’epidemia di xylella che colpisce gli ulivi e ha messo in ginocchio l’agricoltura e la cultura di un territorio. A tu per tu con scienziati, imbonitori, complottisti, imprenditori e Al Bano… 

    Dove muoiono i sogni. Per sessant’anni colonialisti, ingegneri e dittatori hanno provato ad addomesticare uno dei più grandi e impetuosi corsi d’acqua africani. Un vibrante racconto di Foreign Policy sul fiume Congo.

    La guerra di Wolfsburg… Lo Spiegel racconta magistralmente la lotta dinastica e di potere dentro il colosso automobilistico Volkswagen. Senza esclusione di colpi.

    …e la guerra del Football. Le tensioni etniche nei Balcani viste da un campo da calcio, in un bellissimo long read multimediale firmato l’Equipe.

     

     

    C’era una volta


    Settant’anni fa finiva la Seconda Guerra Mondiale. Il conflitto più distruttivo nella storia dell’umanità