(foto EPA)

di cosa parlare stasera a cena

Sull'auto l'Ue inizia a prendere decisioni rapide

Giuseppe De FiIippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

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La scelta dell’Ue sull’auto merita le nostre chiacchiere a cena. Non tanto per il contenuto, su cui molti saranno anche legittimamente in disaccordo, ma per la prova data dalle istituzioni europee. Sono complesse e procedono in modo farraginoso, ma cominciano a imparare la semplicità e la rapidità di decisione. Ursula von der Leyen ha rotto un po’ di schemi e ha cominciato a usare la Commissione come un governo vero e proprio o anche più velocemente di un governo vero e proprio. La cancellazione sostanziale delle (assurde) multe per le case automobilistiche non in grado di rispettare le scadenze della transizione (pressoché tutte le europee) è stata decisa con velocità, con trasparenza, in modo che non si possano costruire leggende su lobbysmo o traffici di influenze, e, soprattutto, con attenzione alla politica e ascolto della società. La politicizzazione delle guida europea è un pallino di queste pagine di spunti per le conversazioni informate. La spinta arrivata ieri dal Ppe e il recepimento oggi da von der Leyen indicano che l’equilibrio della politica europea si è spostato verso il centro, dando, tra l’altro, un senso interessante alle posizioni italiane, con la ricerca di una via conservatrice da separare rispetto alle destre estreme e al nazionalismo/sovranismo. La controprova è nel fatto che le parole di von der Leyen hanno fatto invecchiare nello spazio di pochi minuti la recriminazione con cui la Lega in Italia era andata all’attacco di Bruxelles chiedendo l’eliminazione totale di tutti i programmi di transizione per l’auto. Quello era palesemente un modo provocatorio per montare solo un gran casino e ridicolizzare proprio la capacità di gestione politica da parte delle istituzioni europee, ma, appunto, la protesta distruttiva è finita fuori dall’agenda. Importante che non ci sia solo la cancellazione delle multe ma anche la nuova impostazione basata in modo maggiore sulla neutralità tecnologica e quindi con un ritorno di prospettive stabili soprattutto per la motorizzazione ibrida nella quale le industrie europee (e quelle giapponesi) sono avanti a tutti nel mondo.

Le tre cose principali

Fatto #1

Tutta questa storia qui sopra va letta come una specie di doppione in scala ridotta del lavoro cui è chiamata l’Ue per essere all’altezza del confronto militare con la Russia. Oggi si lavorava su entrambi i dossier. L’auto richiedeva meno sforzi e soprattutto meno risorse, mentre la maggiore integrazione della capacità difensiva strategica in Ue ne richiede di più. Ma la partita è molto simile e le squadre in campo sono le stesse. Su difesa, Ucraina e rapporti con la Russia la chiarezza è minore. Gli inglesi, prima entusiasti organizzatori di incontri, oggi hanno preso un po’ a frenare, ma forse perché non era uscita da loro, ma da Parigi, una specie di bozza di proposta di pace. O forse perché Donald Trump sta provando a tornare in azione con una doppia minaccia. Con l’intimazione alle dimissioni per Volodymyr Zelensky, in una forma che ci sembra molto grave nei rapporti internazionali, e con la diffusione di notizie sulla sospensione degli aiuti militari già da domattina. Dietro a questo fumo minaccioso potrebbe esserci un nuovo tentativo di recuperare la sponda americana e avviare un estremo dialogo con il governo ucraino, senza però cambiare il presidente. Si vedrà a brevissimo, l’Ue, comunque, non è completamente ferma. La riconversione industriale tedesca a rovescio rispetto agli anni Cinquanta, cioè dalla meccanica civile a quella militare, e l’andamento dei titoli della difesa in Ue sono un chiaro segno di attivismo. E anche il rinnovato pragmatismo francese è di grande importanza, come si poteva ben leggere oggi sul Foglio (scoop).

Fatto #2

Ma, a ciò che si vede, gli americani sarebbero pronti a cominciare a ritirarsi. Come prima cosa dal controllo sulle offensive informatiche russe. Cosa preoccupante per tutti. E poi con la sospensione degli aiuti militari. Il quartetto fatto da Ue, Uk, Nordici e altri deve provvedere molto rapidamente.

Fatto #3

La resipiscenza sanitaria kennedyana (c’è voluto un bambino morto e il ritorno del morbillo per svegliare il ministro della sanità americano dal torpore antivaccinista).

Oggi in pillole

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