Le alleanze europee di Meloni

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Meglio lavorare seriamente con l’Europa che esiste anziché sognare di costruire nuove maggioranze (il Foglio pochi giorni fa mostra come sia anche un’operazione impossibile visti i numeri, anche se i partiti di destra in giro per l’Europa ottenessero più di quanto indichino ora i sondaggi) e quindi meglio ragionare con Olaf Scholz, nella sua proficua visita romana, e meglio coinvolgere Ursula von der Leyen e il primo ministro dei Paesi Bassi Mark Rutte, come avverrà domenica in una visita congiunta, con Giorgia Meloni, al premier tunisino Kais Saied. Un interlocutore difficile e con il quale non può pensare di cavarsela un paese solo, seppure fortemente impegnato nell’area mediterranea come l’Italia.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

I difficilissimi aiuti alle persone bloccate per l’alluvione causata dalla distruzione della diga in Ucraina da parte dei russi e l’inizio del recupero di territorio invaso

Fatto #2

Il cielo giallo ocra di New York (ma è solo il punto di risonanza mondiale di un problema gigantesco, più canadese che statunitense) e le foto sui social

Tutto nasce, appunto, dal gran caldo e dagli incendi in Canada, con conseguenze a moltissimi chilometri di distanza. Ma alle anomalie canadesi rispondiamo con altrettante anomalie europee

Fatto #3

In Francia, ad Annecy, la violenza più orrenda, contro un gruppo di bambini. Ma la storia personale dell’attentatore non fa immaginare né azioni terroristiche organizzate né contatti internazionali

Oggi in pillole

• Non costruite quella linea, finché siete in tempo, dividere il centro di Roma (come succederebbe con una linea tranviaria) è un errore grave, servono bus elettrici non pesanti treni per spostarsi nelle vie dei centri storici
• La fine della storia
• Fuggite dal vulcano delle Hawaii
• Come si nuota tra gli squali