Foto di Angelo Carconi, via Ansa 

Di cosa parlare stasera a cena

Piantedosi prova ad autoassolversi su Cutro. E ne esce più debole

Giuseppe de Filippi

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Matteo Piantedosi prova a scaricare qualunque responsabilità del governo e delle varie forze di polizia e di controllo delle acque territoriali per le 72 vittime accertate del naufragio di Cutro. Il ministro dell’Interno risponde in aula come chiesto dalle opposizioni. La sua posizione esce ulteriormente indebolita dalla disattenzione totale durante le ore drammatiche del naufragio e, ancora, in tutt’altro ambito, con la nuova prova di scarso controllo della sicurezza pubblica nelle zone delle stazioni per gli accoltellamenti di ieri a Milano.

La sua figura già scialba, è sembrato da subito una specie di tecnico custode del salvinismo senza Salvini, ora è ancora più debole. Per un governo che ha avuto un mandato forte dalla sua maggioranza sui temi della sicurezza non è una condizione tollerabile per l’intera legislatura. Mentre in Italia si rincorrono precisazioni per autoassolversi e reciproche accuse va detto che in Ue qualcosa sta cambiando nell’orientamento comune sulle politiche migratorie e che le novità potrebbero anche essere colte dal governo italiano per uscire da posizioni puramente polemiche o difensive.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

I bambini ucraini rapiti e portati in Russia. I tentativi di salvarne il maggior numero e la ricerca dei responsabili dei rapimenti, classificati tra i crimini contro l’umanità sui quali ha giurisdizione la corte internazionale

Fatto #2

Le proteste giganti in Francia contro la riforma pensionistica. Il presidente Emmanuel Macron non sembra orientato a cedimenti. I cambiamenti toccano in modo speciale il trattamento previdenziale delle lavoratrici

Fatto #3

Jerome Powell sembra pronto ad alzare di nuovo i tassi di riferimento della politica monetaria negli Stati Uniti, la salita attesa è di un altro mezzo punto. I mercati finanziari contavano su un atteggiamento meno aggressivo. L’andamento dell’inflazione profonda è evidentemente più preoccupante del previsto. Nei grafici delle Borse europee, compresa Milano, si vede con chiarezza il momento in cui si è diffuso l’orientamento di politica monetaria di Powell, con un calo vistoso e condiviso su tutti i mercati

 

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