Foto di Johannes Simon, via Ansa 

DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Al Pnrr serve un tagliando: ecco come può cambiare

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

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Questa è la novità del giorno. Che il Pnrr non stesse più bene in piedi era chiaro a tutti, ma serviva un modo per uscire dall’imbarazzo e accettare il rinvio e le modifiche operative. L’occasione sembra arrivata e anche la soluzione proposta, maggiore cofinanziamento in cambio dell’allungamento dei tempi, sembra ragionevole. Queste le indicazioni ufficiose, quelle ufficiali sono un po’ celebrative. Ma lette alla luce dei possibili cambiamenti mostrano come il Recovery plan, per riprendere il nome dell’iniziativa originaria nata durante lo choc collettivo della pandemia, stia diventando un intervento strutturale, duraturo nel tempo, un pilastro della politica di bilancio comune. Sarebbe uno dei modi imprevedibili di procedere della storia.

 

Le tre "cose" principali 

Fatto #1

Il vertice Nato di Bucarest serve a mettere in fila tutte le novità di questi giorni e trasformarle in progetti per i prossimi anni. Il chiaro posizionamento italiano, annunciato, ribadito e mostrato con la propria presenza e le proprie parole da Giorgia Meloni, ha una grande utilità per la politica estera e serve anche a stabilizzare la partecipazione europea alla difesa comune occidentale. Il presidente Joe Biden completa a Bucarest il suo giro sul fronte est dell’Europa e certamente rafforza l’iniziativa strategica internazionale e il suo peso politico anche in termini elettorali, tanto che dai repubblicani arrivano attacchi con toni quasi da supporter putiniani delle parti nostre

Fatto #2

Vladimir Putin costretto a fidarsi dei suoi vicini cinesi, di cui forse intende anche diventare fornitore di prodotti energetici (e si vedrà per il prezzo e per le infrastrutture necessarie) e costretto ad affidare a loro il ruolo di potenza diplomatica. Oggi ha incontrato al Cremlino il capo della politica estera cinese, Wang Yi, reduce da un giro nelle capitali europee, e ha potuto annunciare una prossima visita di Xi Jinping. Poi ci sono i russi che lasciano lo stadio dove ha appena parlato Vladimir Putin e usano toni meno baldanzosi

Fatto #3

A cena non si può non parlare della melma in cui sta precipitando l’ufficio intercettazioni (nientemeno) della Procura di Roma. Gli ascoltatori di conversazioni sono finiti oggetto della loro stessa specialità. Le indagini sono partite dalla posizione di una giovane avvocata capace di dare informazioni sugli ascolti in corso grazie a connessioni e complicità. Ma è sempre più evidente che il suo caso è solamente una piccola parte del problema, mentre il Foglio racconta anche dell’uso che di tutta la vicenda si sta facendo per mettere in difficoltà il ministro Carlo Nordio

 

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