Foto di Fabio Frustaci, via Ansa 

DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Pos e tetto al contante. Un doppio binario che potrebbe funzionare

Giuseppe De Filippi

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Tetti alti e tetti aboliti. Vince una specie di connubio tra libertà (sì, alla carlona, ma libertà) e buon senso. Niente di geniale o di speciale, ma si va avanti con qualche consumo in più spinto dalla circolazione facilitata del contante e qualche controllo in più, grazie al mantenimento dell’obbligo di accettare pagamenti elettronici, per qualsiasi importo. È un doppio binario e potrebbe funzionare bene. Affascina la coabitazione tra un provvedimento molto a favore dell’uso delle carte e un altro molto a favore dell’uso del contante. Uno costruito su un obbligo (in capo ai commercianti) e l’altro su una facoltà (data a chi compra). Uniti, pur nascendo per propositi diversi e da decisori diversi, finiscono per funzionare bene. Scommetteremmo, però, sui maggiori effetti a lungo termine portati dall’obbligo di uso del Pos su richiesta del cliente, perché aiuterà a portare un cambiamento di vedute e di abitudini. Il contante, alla lunga, diventerà residuale e, paradossalmente, potrebbe finire per essere oggetto di controlli a campione o ex post (sugli acquisti vicino al tetto) e perdere la sua funzione di strumento dell’economia sommersa.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

C’è un accordo europeo, a maggioranza (c’è il no ungherese e le astensioni olandese e austriaca), sul tetto al prezzo del gas (per il quale si era impegnato a lungo anche il governo Draghi). Il limite superiore è messo a 180 euro a Kwh e il meccanismo di aggiustamento automatico europeo entrerà in azione dopo 3 giorni consecutivi in cui il prezzo sul mercato di Amsterdam abbia superato il valore massimo. La decisione arriva mentre il Qatar lancia minacce, non troppo ascoltate, sul taglio delle forniture a causa dello scandalo sulla corruzione al Parlamento europeo. Il prezzo di mercato non sembra risentire troppo delle tensioni attuali con il Qatar e di quelle future con altri fornitori che non dovessero gradire l’imposizione del tetto, oggi era sceso intorno a 110 euro al Kwh, un livello inferiore ai picchi terribili di inizio estate ma ancora ben sopra alla media degli anni scorso. Da notare come le determinanti fondamentali di mercato, prima tra tutte l’andamento della crescita e quindi dei consumi attesi, siano ben più importanti di quelle costruite dall’intervento dei governi. Diamo spazio, una volta tanto, al ministro Gilberto Pichetto Fratin, finora titolare di uno score non brillante

Fatto #2

L’inverno demografico descritto dai dati che contano, quelli su natalità e fecondità (le statistiche che riguardano le donne)

Fatto #3

Le alleanze a sinistra in Italia tra due forni, entrambi poco raccomandabili o almeno poco vincenti. Uno è quello dei 5 stelle, l’altro è quello ecologista. E, tra l’altro, è difficile distinguere i progetti politici degli uni e degli altri. E, lato Pd, Giorgio Gori (tra gli altri) a stigmatizzare lo squallore del dibattito post-scandalo al Parlamento europeo

 

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