Il debutto di Giorgia Meloni a Bruxelles

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Da oggi Giorgia Meloni ha varie occasioni per mostrare il lato fattivo del suo governo e la capacità di intervento sui temi economici. Ha come sempre due strade. Rifugiarsi nel chiuso e riparato mondo delle vongole. Oppure navigare nel mare aperto della politica europea. Stasera sapremo quale sarà la sua scelta, anche se gli incontri esclusivamente istituzionali, con Commissione, Parlamento, Consiglio, consentono di tenere ancora coperte le carte politiche. Di certo c'è che sui temi dello stato di diritto e della vita libera della democrazia è partita contrastando le speranze liberali. Per gli attesi provvedimenti sui costi energetici, però, il governo prende ancora tempo.  

Le tre "cose" principali

Fatto #1

I banchieri centrali in gara di qua e di là dell'Atlantico per mostrare la faccia cattiva all'inflazione. Tra critiche in aumento e crescita del dissenso interno ai board. Per Christine Lagarde solo un po' di recessione non basta. Mentre Fabio Panetta prova a chiedere di rallentare la furia della stretta monetaria

Fatto #2

Non dite a Lagarde che qui l'occupazione tiene...

Fatto #3

A proposito di fissazione per le pene e il loro inasprimento, ecco cosa non serve per ridurre la pericolosità delle strade, ma serve a vantarsi del proprio interventismo. Bisogna invece agire preventivamente, con presidio e controllo delle strade. Ecco con quali strumenti (che però richiedono coraggio politico e volontà)

Oggi in pillole

• L'Iran si scalda
• Gli scontri strategici su Litio e altri elementi necessari per l'industria
• Come la pandemia ha attraversato gli Stati Uniti