Foto di Geert Vanden Wijngaert, via LaPresse 

DI COSA PARLARE STASERA A CENA

La piccola recessione che ci aspetta e lo scenario internazionale

Giuseppe De Filippi

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La piccola recessione che ci aspetta l’anno prossimo, anzi dall’ultimo trimestre di quest’anno. Nello scenario generale di alti prezzi energetici e di assorbimento dell’ondata di aiuti post pandemia si può dire che non si tratta di un colpo inatteso e che l’entità della riduzione di produzione, redditi e consumi è davvero molto contenuta. In ogni caso va affrontata e gestita anche con gli strumenti della politica. Dopo l’apertura informale di ieri con cui il governo tedesco ha fatto balenare una possibile convergenza sull’emissione di debito europeo per finanziare il sostegno alle aziende colpite dai rincari dell’energia, lo scenario europeo si è rafforzato e si è nuovamente proposto come unico luogo in cui prendere decisioni efficienti per l’intera Unione europea. Per il governo entrante è chiaramente un’indicazione a stare nel solco europeo. Il Fondo monetario vede con preoccupazione i prossimi mesi, anche perché l’economia mondiale resta priva di grandi motori, come ad esempio quello cinese. La scelta di proseguire in forme più o meno forti di lockdown sta fermando lo sviluppo della Cina e dei paesi che a essa sono più legati.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Il G7, nella riunione voluta d’urgenza dalla presidenza tedesca, rinnova l’appoggio pieno all’Ucraina

Fatto #2

Il Partito democratico davanti alle ambasciate giuste per protestare, quella russa e quella iraniana (ma di manifestazioni convocate dalle opposizioni ce ne sono varie, la più controversa è quella a 5 stelle, sostanzialmente equidistante)

Fatto #3

Giorgia Meloni parla, giustamente, poco e affida la comunicazione dell’avvicinamento a incarico e governo a tweet anodini ma con condimento nazionalista come questo e cerca ministri, da incastrare con le presidenze delle camere. Il Foglio dà qualche possibilità per il Mef anche a Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia

 

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