Foto di Alex Brandon, via AP, via LaPresse 

DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Cosa succede al potere in Russia? Una domanda all'Unione europea

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

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C’è da immaginare un certo lavorio da parte americana per capire cosa potrebbe succedere a breve al Cremlino e attorno al potere di Vladimir Putin. Gli Stati Uniti hanno guidato il sostegno all’Ucraina e ne sono stati di gran lunga i principali organizzatori e finanziatori. Hanno avuto ragione e successo. Prima, da soli, nella fase di intelligence, in cui avevano rivelato al mondo le intenzioni aggressive russe, senza essere molto ascoltati. E dopo, nella fase del supporto logistico e militare. L’amministrazione di Joe Biden ha risultati di grande rilievo su cui poggiare il mantenimento di un sufficiente consenso in patria, anche in vista delle ormai vicine elezioni di medio termine. Ora i suoi massimi esperti di politica internazionale sono certamente impegnati per capire cosa potrebbe succedere nel potere russo se dovessero diventare insopportabili gli effetti del fallimento in Ucraina. Sarebbe utile se l’Unione europea, senza furbizie, tentasse di avere un ruolo maggiore in questa fase.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Il successo militare ucraino che verrà studiato nei prossimi decenni e che ha effetti anche sui mercati finanziari. Segnali positivi sulla messa in sicurezza della centrale atomica di Zaporizhzhia (Emmanuel Macron ne aveva parlato al telefono con Putin)

Fatto #2

L’Ue potrebbe tagliare i consumi di energia con un piano che prevede anche obblighi. Forse lasciando fare al mercato il prezzo del gas va ben sotto al tetto da solo. Nell’energia a bolle di prezzo corrispondono sempre cali repentini. Potrebbe succedere anche questa volta, malgrado tutti i fattori straordinari in azione. Anche oggi, per conto suo, il prezzo è sceso sotto alla soglia dei 200 dollari

Fatto #3

Bisognerà contare tutti i voti prima di dare il verdetto ufficiale (perché il distacco è piccolo e poche migliaia di voti cambierebbero tutto) ma dai primi scrutini sembra che ci sia una inattesa vittoria della destra svedese, in grado di ribaltare i sondaggi

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