(foto di Ansa)

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Pace fatta tra Zelensky e la Germania: Scholz andrà (finalmente) a Kyiv

Giuseppe de Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Si smuove la politica tedesca verso l’Ucraina. Dopo giorni di incomprensioni tra i due paesi e di forte azione lobbistica a favore della Russia e dei vecchi legami economici le cose sono cambiate. Volodymir Zelensky fa sapere che il nodo si è sciolto con un tweet in cui parla del suo colloquio con il presidente tedesco Hans Walter Steinmeier, al quale nei giorni scorsi aveva negato l’invito in Ucraina, definendolo, per le sue passate commistioni e azioni filorusse, come persona non grata. Puntuto, come sempre, Zelensky dice di aver informato Steinmeier sulla situazione al fronte e su quella, critica, di Mariupol. Nelle parole del presidente ucraino c’è il riconoscimento dell’importante ruolo della Germania in questa fase.

 

È un segnale anche per i russi, è una notizia che farà venire qualche nervosismo al Cremlino. La Germania è il paese chiave dell’appoggio europeo all’Ucraina e per i russi è l’unico paese europeo da considerare davvero influente, per il suo peso nei rapporti economici e, se volete allargare la visuale, anche per il ruolo storico nell’area dell’Europa orientale. Con il dialogo finalmente distensivo tra i due presidenti si sblocca la questione della visita a Kyiv del cancelliere Olaf Scholz, al quale era toccata l’umiliazione di essere stato preceduto nella missione in Ucraina dal capo dell’opposizione, il democristiano Friedrich Merz. Con la visita confermata si viene a sapere anche dell’invio da parte tedesca di armi pesanti di maggiore gittata.

 

Le tre "cose" principali

 

Fatto #1

Perché, in che modo, con quali obiettivi l’Italia aiuta l’Ucraina. Mario Draghi è intervenuto nel luogo appropriato e cioè alla conferenza dei paesi donatori per dare poche e semplici spiegazioni. Concetti legati alla sicurezza strategica nazionale e concetti morali e politici assieme, dai quali deriva la scelta del sostegno italiano. Indicazioni che vanno ad aggiungersi a quelle emerse nel voto parlamentare con cui è stato autorizzato il trasferimento di armi e finanziamenti, cioè quella cosa che, ascoltando le provocazioni della parte contiana dei 5 stelle, andrebbe ripetuta con un nuovo, e si immagina identico, dibattito alla camera.

 

Fatto #2

L’Ue alla conferenza dei donatori e le obiezioni da superare per attuare il sesto pacchetto di sanzioni, quello con cui si rallenterà in modo significativo l’importazione e il commercio di prodotti petroliferi russi. Ma attenti ai dettagli, che poi si fa confusione. E c’è una rilevazione politicamente interessante: i cittadini europei ritengono, con buone maggioranze, che, finora, l’Ue si sia mossa in modo efficace e tempestivo nell’aiuto all’Ucraina.

 

Fatto #3

E' cominciata una controffensiva ucraina verso due centri strategicamente importanti, delle operazioni sono stati informati i comandi americani.

 

Oggi in pillole

 

  • Elon Musk potrebbe avere un super vantaggio fiscale dalle operazioni finanziarie per la sua scalata a Twitter. Secondo la Cnbc, poi, Musk potrebbe andare direttamente alla guida del network con la carica di Ceo da assumere temporaneamente.
  • Una buona realizzazione da tenere d’occhio, tra Poste e Pubblica amministrazione.
  • Parte il Giro d’Italia.