Foto: AP Photo/Virginia Mayo

Di Cosa Parlare Stasera A Cena

La guerra di Putin ha rafforzato l'europeismo

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Le forze russe si dirigono verso Odessa, nei cui pressi è affondata una nave cargo estone dopo aver colpito una mina. L'avanzata sulla città, importante strategicamente ed economicamente e centro culturale dell’Ucraina libera, segna un passaggio nelle sorti della guerra. anche se non comporta il raggiungimento di tutti gli obiettivi posti da Vladimir Putin alla base della sua scelta di aggressione. È vero anche che quegli obiettivi forse non sono del tutto chiari e noti a nessuno e neppure allo stesso Putin. Il fronte ucraino si attrezza per rispondere e per resistere, l’Ue e la Nato anche. La prospettiva di medio-lungo termine è tutta a svantaggio della Russia. Il riarmo europeo, a partire dalla Germania, rappresenta la fine delle ambizioni russe e impone alla presidenza Putin, che guida un paese con Pil inferiore a quello italiano, un confronto militare, in una specie di guerra fredda locale, impossibile da sostenere. Per tenere il ritmo del rafforzamento europeo la Russia dovrebbe spremere dai suoi bilanci risorse impensabili.
Questa azione aggressiva, terribilmente dolorosa, resterà però nella memoria europea a segnare una linea di confine. È stato detto e scritto in questi giorni che l’Ue sta diventando qualcos’altro rispetto alle sue origini e qualcosa di più. Di questo processo ce ne accorgeremo progressivamente, con il rafforzamento dei centri decisionali comuni politici, economici e ora anche militari. Il dibattito italiano, presente anche in altri paesi europei, sull’europeismo e le polemiche contro Bruxelles sono ormai del tutto spiazzati, appartengono a un’altra epoca, non hanno più rilevanza pubblica.

Emmanuel Macron ha nuovamente parlato con Vladimir Putin e ora dice che la Russia intende prendere il controllo dell’intera Ucraina e che il peggio deve ancora arrivare.

Momento fatale nella carriera dell’uomo forte del Cremlino (simile destino per i suoi predecessori).

 


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Le tre "cose" principali:

Fatto #1: ma si è Europa anche nella capacità di accoglienza (che poi è ricchezza economica, non state a sentire gli statistici alla Trilussa, più siamo e più polli da dividere ci sono).

Mentre non si è Europa mettendo in fuga le grandi aziende che distribuiscono anche al dettaglio.

Fatto #2: a proposito, l’eurozona non frena economicamente e il tasso di disoccupazione va al minimo storico. In Italia siamo sopra la media, ma il recupero c’è.

Fatto #3: sì, in Italia ci si scanna per la ricognizione del patrimonio immobiliare, cioè per far fare al catasto il lavoro per cui esiste un catasto. A sciogliere le resistenze della Lega è intervenuta la mediazione renziana e di Forza Italia.

 

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