Foto: Ansa/Ettore Ferrati

di cosa parlare stasera a cena

Draghi indica la svolta sulle politiche energetiche

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Mario Draghi prende la scena, relega i leader politici nel ruolo di junior, simpatici promotori di idee estemporanee, chi una, chi un’altra, magari non tutte da buttare, ma sempre sospettabili, le idee, di essere strumenti di opportunismo, figlie di piccole furbizie o di grandi ingenuità. Draghi parla da adulto e mette in mora, tra le altre cose, un buon trentennio di politiche energetiche non fatte o fatte a capocchia.

    

E la situazione sul campo. Si combatte intorno a Kiev. Tra le varie cose c’è che, secondo l’intelligence americana, i russi non avrebbero preso il predominio nel controllo aereo dell’Ucraina. Indicazione che sembra dare l’impressione di un attacco condotto con brutalità sproporzionata ma senza aver ottenuto ancora risultati militarmente decisivi. Il tutto è poi talmente innaffiato da propaganda russa mirata a intimidire gli ucraini da confondere ulteriormente le cose. Spaventare e condurre una guerra molto sporca, sembrano le direttrici della strategia russa. È anche un segno di debolezza. Qui si parla dell’impiego di paramilitari ceceni, noti per la brutalità.

    


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Le tre "cose" principali:

    

Fatto #1: poi ci sono i passi verso le sanzioni. Il governo italiano tenta, con queste parole, di smentire le critiche, circolate in giornata tra stampa e social, alla eccessiva prudenza italiana. Si è detto che l’Italia ha voluto escluderei beni di lusso dalla lista dei prodotti il cui export verso la Russia dev’essere bloccato e anche che c’era freddezza di Palazzo Chigi sull’interruzione della partecipazione delle banche russe al sistema di scambio dati Swift.

   

La Francia ne fa un impegno specifico (l’esclusione può essere chiesta anche da un singolo stato, in nome della reputazione delle proprie banche) e ha il sostegno anche della Germania.

   

Fatto #2: tattica putiniana chiaramente orientata a farsi escludere dal consesso civilizzato mondiale. Definisce il governo ucraino una banca di drogati neonazisti, poi chiede all’esercito ucraino di rivoltarsi e fare un colpo di stato. Il tutto mentre propone l’apertura di un tavolo di confronto a Minsk, in Bielorussia. Un delirio totale da cui esce fuori, in termini di affidabilità, come una specie di nuovo Gheddafi, alla guida però di un paese più rilevante strategicamente. Su iniziativa italiana è stata decisa l’estromissione dal consiglio d’Europa, dove pure i russi erano stati rinnovati solo poco tempo fa.

 

Papa Francesco è andato, non invitato, all’ambasciata russa presso la Santa sede a chiedere di fermare gli scontri in Ucraina.

 

Questa è un’intemerata, forse utile solo per ragioni interne, ma è una dichiarazione con cui si rischia di aprire altri e durissimi fronti.

 

Nel mondo, chi sta con Putin, chi lo contrasta, chi non sa/non risponde.

 

Come si organizza l’accoglienza dei profughi. E' vero, c’è differenza di trattamenti tra profughi in base alle origini, ed è una vergogna.

 

Fatto #3: per i prezzi energetici bisogna andare un po’ indietro nel tempo per avere informazioni rilevanti, fuori dalle oscillazioni giganti di questi giorni. In generale i prezzi delle importazioni in Ue sono 6 volte più alti rispetto allo scorso anno, il prezzo del petrolio è salito del 54% nello stesso periodo. Oggi il gas è tornato sotto a 100 euro al Kwh, con un calo notevole, ma resta un effetto pesante portato dall’invasione russa. E durante l’Ecofin la presidente della Bce Christine Lagarde dice che per la stabilità dei prezzi le autorità europee sono pronte a tutte le azioni possibili.

   

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