Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Rallentare coi vaccini è una beffa, ora che ci aspetta una nuova ondata di contagi

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Siamo ancora in situazione di pandemia e i contagi potrebbero riprendere intensità, come sta succedendo in alcuni paesi. Oggi i toni sia dell’organizzazione mondiale della sanità, sia delle istituzioni nazionali, volgono verso una maggiore preoccupazione. Gli studi epidemiologici indicano il rischio di altri 500 mila morti. E i segnali che arrivano dall’incremento dei controlli sulle attività sociali e sulle interazioni tra persone ne sono chiaramente la controprova. Anche la retorica “aprista”, declinata in Italia nella versione lagnosa dei no-green pass, si sta un po’ affievolendo in giro per l’Europa, di fronte a una palese ripresa di numeri non rassicuranti. In Francia si parla addirittura di quinta ondata. Negli Stati Uniti un vero calo non c’è mai stato. In Russia il numero dei morti supera il livello dei momenti peggiori del 2020. Insomma, non ci saranno più blocchi totali, ma è certo che qualche restrizione in più arriverà. Il modello italiano, fatto di alti risultati nella campagna vaccinale e di controlli sulle vaccinazioni per accedere agli spazi comuni, sta diventando, anche contro le aspettative dei critici nostrani, uno schema di riferimento per altri paesi. Ma i risultati dello sforzo fatto in Italia ora sono messi a repentaglio dal ritorno, improvviso e violento, dello schieramento anti vaccinista, con tutto il suo carico non di legittimi dubbi ma di proterva assertività. Servirà la terza vaccinazione per moltissimi e sarebbe davvero una beffa dover cominciare ora a rallentare, quando l’immunizzazione è ancora più preziosa, per un paese che ha saputo correre più di altri nei primi mesi della campagna vaccinale e il buon esempio e la buona pratica arrivano dal Quirinale.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1
Governo prudente nella preparazione della legge sulla concorrenza, non sfida i balneari e gli ambulanti (e i loro difensori politici del centrodestra), ma dimentica di sfilare dai colpiti la terza categoria più vociante contro la concorrenza, i tassisti. Vedremo, con ogni probabilità, qualcuna delle loro proteste stradali capaci di creare molto fastidio nelle città. D’altra parte, però, contro i tassisti di Londra neanche Margaret Thatcher riuscì a ottenere risultati verso la liberalizzazione. Che poi, quello dei taxi, è un modello anche vecchiotto e messo in crisi da internet. A New York siamo già al salvataggio pubblico, un po’ all’italiana, al bail-out perché i sub-licenziatari sono pieni di debiti.

Fatto #2
Leghisti riuniti per sentire la ramanzina di Matteo Salvini e, poi, cercare di capire dove vuole andare a sbattere il capitano. Starete a cena quando le cose entreranno nel vivo.

Fatto #3
Maurizio Del Conte a ricordarci che, come da frequente decorso in Italia, per il reddito di cittadinanza si sta passando dalla fase del lassismo a quella della faccia feroce (ovviamente sbagliando obiettivi in entrambi i casi).

 

Oggi in pillole

 

Di più su questi argomenti: