DI COSA PARLARE STASERA A CENA

I numeri record della ripresa, che proiettano Draghi al Quirinale

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

C’è più ripresa del previsto e forse i numeri non sono neanche completamente rappresentativi, perché sull’economia mondiale pesa il condizionamento negativo della scarsità di materie prime e prodotti necessari per l’industria. L’export italiano fa record. Quello è il migliore indice della competitività di un paese e testimonia che durante e dopo la pandemia sono state fatte le cose giuste per mantenere il potenziale produttivo. Non dimentichiamo che si tratta proprio dell’obiettivo primario citato da Mario Draghi nella famosa lettera al Financial Times, scritta ben prima di arrivare a Palazzo Chigi, quando era un privato cittadino ex presidente della Bce. La Lombardia corre più di tutti, con una stima di crescita del 6,4% per il Pil regionale nel 2021 rispetto al 2020, mentre il tasso di nascita di nuove imprese torna ai livelli pre-Covid. Lo dice anche la Banca d’Italia che l’economia va forte, ma, guardando avanti, chiede interventi per mantenere alta la crescita (con un occhio all’equilibrio dei conti pubblici). Insomma, economia e industria sembrano ben avviate e, proviamo un ragionamento paradossale a cena, forse basta assecondarle col pilota automatico del Piano nazionale di ripresa e, soprattutto, mantenendo la linea di una ripresa graduale e governata delle attività lavorative, sociali e commerciali, con tutti gli strumenti prudenziali per evitare altre ondate di contagi. Non vuol dire che non si debba far nulla, ma, appunto, che l’attività di governo dell’economia e della sanità nei prossimi mesi, e anche anni, è già impostata e si tratta solo di mantenerla negli schemi già previsti. Tutto questo per dire che Draghi sarà meglio insediato al Quirinale, nei prossimi tempi, invece che a Palazzo Chigi (se ne parla oggi sul Foglio, con molta chiarezza).

 

 

Le tre "cose" principale

Fatto #1

C’è anche Confindustria a chiedere di non perdere l’occasione per fare riforme, ma senza inventare niente che non sia già indicato nel Piano (c’è tanto lavoro, eh, mia è copia/incolla). E con più soldi alla sanità si è fatta la scelta giusta (serve anche alla crescita economica).

 

Fatto #2

I progressi sulla via dello scioglimento di Forza Nuova, ma oggi dal Foglio pescate anche il documentatissimo Maurizio Stefanini per parlare a cena di partiti sciolti o quasi.

 

Fatto #3 

Un bel saluto a due, il balcone per conto proprio ma anche condiviso potrebbe diventare un’elegante prassi. Insomma, non c’è il trionfalismo escludente (“io ho vinto e voi andate via”) nel dopo elezioni a Roma e il neo sindaco non intona cori vittoriosi ma si cimenta con il testo di Remo Remotti fatto di amore e di odio per Roma.

 

 

Oggi in pillole