DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Il dopo-Afghanistan secondo Joe Biden

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Il futuro degli Usa e del mondo, Joe Biden intanto comincia a parlarne. L’idea di lasciarsi alle spalle l’Afghanistan, sia fisicamente (perché si va via) sia strategicamente, potrebbe avere un fondamento e spiegare cosa intende fare il presidente degli Stati Uniti per continuare, con altri mezzi, la dottrina che ha garantito, in misura accettabile, la sicurezza di una grande parte del mondo dal dopoguerra a oggi. In attesa che anche l’Europa dica la sua.

 

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Sì ci sono le proteste (e i due professori che lamentano nientemeno di essere stati lasciati fuori perché sprovvisti di pass) ma c’è anche una forte propensione a vaccinarsi. Davvero due mondi paralleli, con la rappresentazione mediatica forse non immune da colpe. Mentre diciamo di non sottovalutare i violenti, ricordiamo, a cena, che i no vax e no pass sono davvero uno micro-minoranza. Come sa chi organizza manifestazioni davvero, poi, presidiare ben 54 siti in Italia è una sfida impossibile. E si fanno figuracce. Però ci siamo cascati un po’ tutti, invocando da Luciana Lamorgese la durezza che mancò a Luigi Facta e a Vittorio Emanuele. I violenti, però, sono pericolosi proprio perché esponenti di punta di piccolissimi gruppi frustrati nelle loro aspettative protestatarie e perciò più inclini al gesto notevole, al colpo quasi terroristico (d’altra parte tutti i terrorismi ideologici sono basati sull’idea, ovviamente distorta, dell’esempio da dare per risvegliare le coscienza). Fa notizia Forza Italia, da giorni schierata per la linea più chiara e netta a favore dei documenti vaccinali e, come estrema soluzione, dell’obbligatorietà del vaccino.

 

Fatto #2

Be’, un bookmaker non avrebbe preso la scommessa.

 

Fatto #3

L’economia va bene e le aspettative, misurate dai programmi a breve dei direttori acquisti delle imprese, sono anche più forti di quello che avremmo pensato. E il lavoro, lentamente, va dietro alla ripresa economica. Ma i difetti del nostro sistema di incontro tra domanda e offerta, i ritardi nella formazione e nelle politiche attiva, attutiscono molto l’effetto positivo che potrebbe arrivare non dal semplice dato sul Pil ma dalla trasformazione in atto nel sistema produttivo.

 

 

Oggi in pillole

  • Anche la Bce non la vede male.
  • Sono arrivati i soldi, e, giustamente, arrivano anche i primi tagliandi sull’andamento della progettazione e della programmazione della spesa per i vari piani di ripresa nazionale. Per l’Italia il primo controllo si farà a dicembre e, intanto, domani dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri il piano per le infrastrutture.
  • Importante, tanto quanto Cina e Russia, è parlare anche con l’India, protagonista di peso nelle vicende dell’Afghanistan di domani.
  • Più in piccolo c’è l’eterna questione monopattini.
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