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DI COSA PARLARE STASERA A CENA

L'incontro Biden-Putin spiegato con il linguaggio del corpo

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Per le telecamere sono entrambi in una posizione di mezzo profilo, perché non guardano i giornalisti (forse per evitare espressioni inevitabilmente vuote) e non si guardano tra loro (forse per non ingaggiarsi, né amichevolmente né in modo ostile). Comunque, questo momento resterà impresso, per trarre indicazioni dall’incontro in Svizzera tra Joe Biden e Vladimir Putin, più delle successive conferenze stampa separate. Che poi il caos svizzero è abbastanza una rarità.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1
I dati Istat sulla povertà, da leggere bene perché sono più articolati di quanto potrebbe sembrare. Sono visibili gli effetti della recessione causata dalla pandemia, soprattutto nel ritmo accelerato delle condizioni nelle regioni del nord. E si trovano, nei numeri, anche le attenuazioni del fenomeno portate dal reddito di cittadinanza. Con l’aiuto dell’Istat si può anche provare a capire perché la povertà, intrecciata con la deprivazione formativa e con l’esclusione sociale, sia una delle questioni più complesse per la politica economica. Sarà interessante vedere come la crescita attesa nella seconda parte del 2021 e nel 2022 riuscirà ad attenuare la diffusione della povertà. Lo stesso ministro Daniele Franco oggi ha detto, in un intervento per inaugurare la casa anti-contraffazione, che sì i numeri della ripresa saranno buoni ma non bisogna esaltarsi troppo perché si tratta pur sempre di un rimbalzo. Ora, questo è vero, ma è vero anche che la pandemia non lascia le cose come prima e il rimbalzo, numerico, potrebbe essere qualcosa di diverso in termini economici.

 

Fatto #2
A chi i voti del panico da variante (e da migrante)? A noi!

 

Fatto #3
Patrick Zaki e la crudeltà incomprensibile di cui è vittima, la pressione internazionale sull’Egitto continua a non avere effetti.

 

Oggi in pillole

  • Non c’è l’accordo su Milano, ma c’è un’intesa, nel centrodestra, sulla Calabria. Sempre, come usa adesso, con un corollario, perché se c’è il candidato, Occhiuto, c’è anche l’altra parte del ticket elettorale, l’attuale presidente Spirlì. Da sinistra qualche punzecchiatura milanese.
  • La solita noiosissima, scontata, richiesta di proroga dello stato di emergenza e le solite noiosissime, scontate, reazioni.
  • Stasera (fate in tempo per cena) il Federal Open Market Committee (che è l’ufficio con cui la Federal Reserve agisce sul mercato monetario) farà sapere quali sono le decisioni sui tassi di interesse negli Usa. Le attese sono per un rialzo. E poi c’è il meraviglioso stupore (per un tedesco poi quasi choc e rabbia) davanti ai titoli greci con rendimento negativo e certamente più basso di quelli italiani. Tanto per capire ancora di più quanto questa crisi sia diversa dalla precedente.
  • Attenzione perché, malgrado il clima disteso durante il G7 e gli altri recentissimi vertici, tra Ue e Uk le cose non sono per niente definite per la vicenda Brexit. Resta il nodo del confine tra Repubblica d’Irlanda e Nord Irlanda.
  • L’Italia non è la Germania, dove c’è stata un’impennata di nascite in marzo, e la tendenza demografica continua a peggiorare.
  • La domanda che tutti si pongono anche qui.
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