Foto La Presse

DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Ecco i primi segnali di ripresa economica. Pronti a starci dietro?

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Prime indicazioni di ripresa economica solida e ancora più forti le aspettative a breve, con l’Italia e i Paesi Bassi a fare meglio di tutti in Ue. I tecnici di Ihs Markit (che da anni diffondono l’indice anticipatore più importante, quello detto Pmi, da purchasing manager index, cioè la rilevazione periodica presso i direttori acquisti delle imprese) parlano esplicitamente di boom per il manifatturiero europeo e di domanda che corre più veloce dell’offerta (con effetti congiunturali di rialzo dei prezzi industriali). Ora ciò che conta è essere pronti a stare dietro alla domanda mondiale e forse bisogna ringraziare chi ha impedito di licenziare e anche accendere un cero al cosiddetto debito buono, quello fatto per tenere in piedi le aziende con prospettive di mercato ma fermate temporaneamente dalla pandemia. E molta attenzione strategica va data invece alla catena degli approvvigionamenti, come ha mostrato la crisi mondiale dei microchip.

 

Le tre ''cose'' principali 

 

Fatto #1

Le indagini sono cominciate tempo fa per calunnia, quindi già derubricando la portata delle affermazioni dell’avvocato Piero Amara e andando invece a colpire chi le stava diffondendo. Una scelta certamente fondata anche se abbastanza innovativa rispetto all’esperienza vista con altri pataccari pericolosi del passato. Adesso le cose non si possono rimettere a posto con facilità, almeno non prima di tre passaggi, ciascuno dei quali portatore a sua volta di sconquassi. Parliamo della riforma della giustizia (quella già avviata dal governo e dal ministro Marta Cartabia), di una profonda revisione del modo di funzionare del Csm e del suo rapporto con la Anm (alla quale si chiede di riflettere, anche in pubblico, e non di lasciare cadere le oscenità riferite da Luca Palamara) e della nomina del procuratore capo di Milano.

 

Fatto #2

La fuffa media (non fuffa forte) va sempre letta con mente politica e cercando di capire come cambi quello che verrebbe proprio voglia di chiamare “contesto”. Insomma, c’è Fedez, c’è la Rai che si difende e contrattacca, c’è il Foglio che vuole trovare ragioni e interpretarle, e ci riesce, soprattutto per far emergere il rapporto (perfino incoraggiante) tra la politica e tutta la baraonda mediatica partita dal concertone e da Fedez. Intanto Fedez viene messo a confronto con Beppe Grillo, indirettamente, invitandolo, lui stesso autore di un recentissimo video aggressivo, a prendere posizione sul video aggressivo con cui Grillo aveva tentato la difesa del figlio Ciro. E risponde prendendo sul serio il parallelo e cercando, con logica fedezian-grillesca, di trarsi d’impaccio.

 

Fatto #3

La festa che non si doveva fare, ma che non si poteva impedire, se non rischiando conseguenze ancora più gravi (che non vuole dire conseguenze giustificabili). Il fatto è che si ha a che fare, in questi casi, con reazioni, mondi, organizzazioni e stratificazioni sociali e di età, troppo grandi per essere gestite con un approccio solo di pubblica sicurezza o puramente legalistico.

 

Oggi in pillole

 

 

Di più su questi argomenti: