di cosa parlare stasera a cena

Le intemperanze di Salvini sono brusio di sottofondo

Giuseppe De Filippi

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Ancora sui vaccini, parlatene, se possibile, senza partigianerie. Domenico Arcuri è una calamita di antipatie, sembra fatto per attirarle, ma questo non deve farci disprezzare o svalutare qualunque suo progetto o qualunque affermazione. Sta passando, poi, la ricostruzione dei fatti che lo vedrebbe estromesso dalla gestione diretta del piano vaccinale. Non sembrerebbe proprio tutto così, mentre di certo è stato privato del ruolo di comunicatore, e questo gli fa anche bene. I nodi da sciogliere erano organizzativi, per la definitiva individuazione dei luoghi, autorizzativi, per la possibilità di usare il prodotto AstraZeneca su una più ampia fascia di età, e negoziali, perché serviva un accordo con i medici di famiglia sulle somministrazioni. Con la riunione di oggi sembra che tutti e tre questi punti critici siano stati risolti. Dagli uffici di Arcuri era uscita l’indicazione di 100 mila vaccinazioni al giorno come passo raggiungibile a breve. Il ministro Roberto Speranza parla di campagna che può ulteriormente accelerare

   

Poi ci sono le intemperanze salviniane, ormai rubrica quotidiana, con due possibili esiti: essere mandato a quel paese oppure diventare una scocciante sottofondo dell’attività di governo, un brusio cui si fa l’orecchio e non lo si sente più. Ieri voleva sapere perché si chiudicchia fino a dopo Pasqua, oggi punta sull’autarchia vaccinale. Due affermazioni sciocchine, ma, appunto, è il brusio.

   

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Lo stato piange Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci. Il dolore dei diplomatici e del personale della Farnesina. E ulteriori informazioni sulla pericolosità della zona in cui sono stati uccisi e sulla guerriglia che da anni la insanguina. E qualcosa dalle (difficili) indagini.

  

Fatto #2

Attenti al lungo-Covid, dice l’Organizzazione mondiale della sanità, segnalando la necessità di organizzare con anticipo l’assistenza al gran numero di pazienti che continuano ad avere conseguenze dal virus anche molto tempo dopo la remissione. Queste forme di cronicizzazione, assieme alla probabile persistenza del virus anche se con effetti minori, dovrebbero indurre a creare gruppi stabili di medici e altro personale e spazi dedicati nelle strutture terapeutiche. E poi attenti, perché le acque di scarico non mentono mai. In ogni caso, come è noto, specialmente i vaccini con il metodo mRna possono essere rapidamente adattati alle varianti.

  

Fatto #3

Torna lo spread, o meglio, fa capolino, per ricordarci che il mondo si sta risettando verso un futuro con meno stimoli monetari e, in prospettiva, tassi al rialzo. Una delle ragioni per cui avere Mario Draghi a guidare la squadra è una garanzia importante. Tutto vero ma è vero anche che il problema dei paesi ricchi al momento non è l’inflazione ma semmai è rimettere in giro i risparmi accumulati durante le restrizioni per la pandemia.

  

Oggi in pillole

  • In Armenia il colpo di stato al rallentatore, con i militari che chiedono le dimissioni del primo ministro, come se si trattasse di una mozione di sfiducia parlamentare. E il premier che, ovviamente, non accetta queste intimidazioni e parla di rischio di golpe
  • Le conclusioni dell’indagine americana mettono in evidenza il ruolo e la responsabilità del principe saudita Mohamed bin Salman nell’omicidio di Jamal Khashoggi. Non si può certamente continuare tutto come prima nei rapporti con i sauditi. Vale anche per i conferenzieri
  • Il Venezuela di Maduro vuole bloccare le richieste di democrazia e stato di diritto nel suo paese e colpisce l’azione dell’Ue con un atto grave e simbolico
  • Di Gamestop parlavamo ieri e oggi già risale di nuovo in modo tanto impetuoso quanto sospetto. Però proprio ieri segnalavamo qui le dimissioni del direttore finanziario della società, che sembravano causate dagli scossoni borsistici e dalla confusione sul valore del titolo. Ma pare che ci sia di più, perché il mercato ha preso spunto proprio dal cambio di vari manager per tornare a comprare le azioni Gamestop
  • Tommaso Nannicini sulla questione dei rideruna lettura interessante e mette nella giusta prospettiva l’azione della procura, di per sé non rivoluzionaria, ma, anzi, diretta a riconoscere le tutele garantite dal jobs act. Legge, però, un po’ fuori moda o colpita da cattiva stampa, per cui la semplice spiegazione data da Nannicini diventa una specie di scoop
  • Si parla di nuovo di Alitalia, perché venga sistemata in qualche modo
  • Ripescaggio: cosa è successo con il blackout in Texas

   

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