(foto Ansa)

di cosa parlare stasera a cena

Inizia a intravedersi il programma di governo di Draghi

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Grazie alla consultazione del socialista Riccardo Nencini si potrà parlare, a cena, con più cognizione del programma di governo di Mario Draghi. O almeno di una sua parte, che ci sembra la più rilevante. Perché è vero che di consultazioni oggi se ne sono tenute varie, e che a ciascuno Draghi è sembrato dire le cose più pertinenti con gli interessi specifici del suo partito. Ma proprio per l’ampiezza dei temi che stanno a cuore a un politico come Nencini si è visto, nel suo tempo a disposizione per l’incontro con Draghi, qualcosa che va più nel merito e da cui si comincia a capire come intende muoversi il prossimo presidente del Consiglio. Se pensavate che il suo fosse un programma tutto economico e tutto basato sull’esecuzione, sull’efficienza realizzativa, sbagliavate (in buona compagnia, ma sbagliavate). Perché di quattro grandi capitoli citati uno è sì apparentemente economico, ma ha tali implicazioni da non poter essere anche e primariamente politico. Si tratta di sviluppare l’embrione di mutualità europea contenuto nella struttura di Next Generation Eu, cercando di arrivare a un bilancio comune europeo. Un bilancio vero e proprio, annuale, con entrate fiscali e uscite sia correnti sia in conto capitale. Ma se questo è un progetto-faro, sul quale costruire una forte iniziativa di riforma dell’Ue, gli altri tre riguardano l’Italia e la riguardano direttamente. Sono tre riforme cardine: Pubblica amministrazione, Giustizia (con attenzione specifica ai tempi dei procedimenti civili, da anni al primo posto nelle critiche all’Italia dagli investitori esteri), Fisco. Un trittico che cambierebbe il paese, ma che mai era riuscito (neanche uno dei tre capitoli era stato toccato in modo organico, ma solo con interventi rimaneggiati, magari partendo con intenzioni roboanti) ai governi più strettamente politici. La condizione un po’ speciale del governo Draghi, con la sospensione per almeno un anno delle liti partitiche, renderebbe possibile realizzare in un colpo solo quelle tre riforme. E allora sì che saremmo di fronte al capolavoro. In termini calcistici sarebbe come una finta sull’Europa (che tanto va da sé e ha i suoi tempi) per dribblare velocemente in direzione Italia e segnare, a ripetizione, una tripletta. Intanto c’è anche la sfida al voto su Rousseau, sempre appassionante ma sempre andata a finire come da indicazione del capo elevato e quindi, ci azzardiamo, anche questa volta senza pathos. Ma qualcuno dirà, e no stavolta Alessandro Di Battista è proprio arrabbiato e scatenerà i suoi seguaci. Secondo noi però non succederà.  

 

Le tre "cose" principali 

Fatto #1 

Ovviamente c’è da fare con la crisi sanitaria. In un lunedì con dati che mostrano una rilevante frenata, pur con tutte le cautele delle giornate subito successive al fine settimana. Da Draghi dovranno venire indicazioni sui suoi programmi di contenimento dei contagi. Soprattutto è importante capire cosa vuole conservare dell’attuale assetto delle politiche italiane per contrastare la pandemia. Perché la situazione delle restrizioni resta molto fluida, con gradazioni che cambiano, e, mentre migliorano per il grosso del paese, ci sono peggioramenti locali con il ritorno a zone rosse. Una, quella di Perugia, è un caso specialmente preoccupante, oggi anche gli ospedali della città hanno dovuto sospendere le attività programmate. E forse  Perugia meriterebbe di diventare una questione nazionale, da mettere al centro dell’attenzione, per innovare rispetto al modello di intervento delle zone rosse della prima ondata e soprattutto per capire bene cosa sta succedendo. Qui, qualcosa in più sulla variante più pericolosa. C’è un test rapido che consente di individuare con che variante ci si è imbattuti, e questo è un fatto di primaria importanza per le ricerche e le previsioni epidemiologiche. 
 

Ecco, ovviamente la crisi sanitaria va tolta rapidamente dai temi su cui scontrarsi con piccole furbizie o mosse propagandistiche. Salvini ha fatto tante abiure, gliene chiediamo un’altra, facciamo che è l’ultima. Se possibile rinunci all’uso strumentale di persone come Guido Bertolaso per far l’idea sistema che esistano metodi magici e soprattutto lasci stare di usare la Lombardia come modello nella lotta alla pandemia. Toccato, sempre stando a ciò che si dice al tavolo delle consultazioni, anche il contiguo tema della scuola, e pare che la linea sia quella avviata dal governo dimissionario, con interventi sugli orari (ma era stata bloccata l’idea di allungare sull’inizio dell’estate la durata dell’anno scolastico per recuperare i mesi con attività didattica ridotta) e sul numero dei docenti. Mentre si avvicina la riapertura per palestre e piscine. 

 

Fatto #2 

Tutto benissimo, la tripletta di cui sopra è possibile. Ma c’è e ci sarà anche un’azione di contrasto non dichiarata, una resistenza non appariscente (altro che Di Battista). Un caso importante, tra i tanti possibili, di come la composita maggioranza entrante potrà complicare, con tecniche di guerriglia, la vita del governo Draghi è qui e il tema, l’energia, è centrale per la nostra politica economica. Grazie a Carlo Stagnato e a RivistaEnergia

 

Fatto #3 

I mercati continuano a salire, non solo qui e non solo per l’effetto del nostro nuovo governo europeista, però bisogna stare attenti alla super bolla, a quella grande divaricazione tra andamenti dei mercati finanziari e prospettive dell’economia reale di cui ormai si parla con crescente preoccupazione. 

 

Oggi in pillole 

 

- Il Campidoglio da cui tutti fuggono.

- Christine Lagarde deve spiegare e rispiegare perché la proposta di cancellazione di parte del debito europeo non ha senso, farebbe danni, non è consentita. Basterebbe una sola di queste condizioni per dire di “no”. Eppure, deve nuovamente intervenire, che non è una cosa positiva per un banchiere centrale. Ma evidentemente sono le pressioni politiche a costringerla a esporsi in questo modo.

- Salgono molto le probabilità di innalzamento a 15 dollari del salario minimo negli Stati Uniti. Non hanno molto senso i paragoni con l’Europa, quindi non fateli, perché dalle nostre parti nella regolazione dei minimi retributivi sono più importanti i contratti nazionali e non vengono facilmente sostituiti da interventi con legge.

- Come si dice quando si vede in Tv qualcosa di affascinante ma molto pericoloso? Non fatelo a casa, ecco.

- Riapre il Duomo di Milano.

- Bravissimo comunque Jannik Sinner, anche per non aver cercato giustificazioni nella stanchezza (non lo ha fatto lui, ma giustamente tutti gli osservatori hanno riconosciuto che con una partita recentissima nelle gambe c’era uno oggettivo svantaggio).