Di cosa parlare stasera a cena

Il voto al decreto sulle semplificazioni e come sta Silvio Berlusconi

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Va bene volete tornare a parlare dei grillini, della maggioranza, della note fibrillazioni. Oggi c’era innanzitutto un bel voto di fiducia su un provvedimento importante e che crea anche qualche dissenso, il decreto sulle semplificazioni per riavviare l’economia. E’ andata con 157 sì e 82 no al senato e si va verso un voto meno appassionante alla camera (dove magari avranno occasione di emergere occasionali dissensi tra i grillini, per alimentare le piccole tensioni interne). La fiducia porta con sé un emendamentone del governo che ha inglobato parte delle richieste della maggioranza e qualcosina dell’opposizione. Da seguire le vicende della rigenerazione urbana, una strada che poteva muovere grandi investimenti e che invece sembra ancora una volta danneggiata da una semplificazione mal realizzata.

 

Luigi Di Maio, osservatissimo in questo giorni e indiziato di essere colui che crepa la maggioranza, si sente in dovere di rassicurare i suoi colleghi di governo e ribadisce piena fiducia in Giuseppe Conte e smentisce i propositi di affermazione personale. Si è esposto al forum di Cernobbio, nella versione ovviamente ridotta di quest’anno, parlando anche di apertura al commercio internazionale da sostenere e promuovere (non proprio una tesi grillina prima maniera, quindi bene così).

  

Irene Tinagli chiede di darsi tutta una calmata nella indicazione di progetti favolosi per usare i soldi del fondo per la ricostruzione.

 

Nicola Zingaretti rovescia il classico romano “non si discute, si ama” e ne fa un “non si discute, si odia”.

 

Lo si diceva qui qualche cena fa.

  

In Veneto la sorpresa, impossibile nelle urne, arriva in campagna elettorale, con il candidato del centrosinistra positivo al nuovo coronavirus.

 

Beppe Sala tenta la sortita.

 

Ci sono anche le suppletive.

  

Alla Bocconi prevedono dei torbidi.

 

Come sta Silvio Berlusconi.

  

In UK non si sono coordinati per la gestione delle quarantene, la solita confusione britannica.

  

Rallenta la produzione di posti di lavoro negli USA (non bene per Trump).

 

Il pezzo di Atlantic in cui si accusa Trump di non avere rispetto per i militari americani caduti o feriti e di aver usato espressioni molto gravi verso di loro. Dopo ci sono state prese di posizione molto dure contro il presidente e da lui sono venute risposte ancora più offensive di quelle indicate nell’articolo. Quello dei veterani è un tema di speciale sensibilità negli USA.

 

Trump nega ciò che gli viene attribuito.

 

Mentre in Canada la ripresa c’è e si vede.

 

Evviva.

  

Le colonnine impicciano e a loro non servono, è un Nimby con una certa dose di buon senso quello in corso a Torino.

 

Come è noto il problema del mondo è il raffreddamento globale (“fuori piove è un mondo freddo”, Paolo Conte) ed ecco per quali inoppugnabili ragioni.

  

Ma c’è anche il permafrost che si riscalda troppo e butta fuori gas che erano imprigionati nel ghiaccio.

  

I droplet e l’arte.

 

Il piccolo politico (chimico) russo.

 

Un 4 settembre, quello del 1870, nasceva la terza repubblica, che non era così male come si è detto. A cena è un ottimo argomento.

 

Forse a quell’evento Emmanuel Macron ha dedicato un suo tweet apparentemente un po’ calato all’improvviso.