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L'appello di von der Leyen e il piano Zingaretti

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Da dove partiva oggi lo sviluppo della crisi bielorussa.

 

Ursula von der Leyen fa appello ai governi europei, confidando in un confronto aperto e in risposte rapide.

 

Le tensioni con l'Ucraina, il ruolo ambiguo e minaccioso della Russia.

 

Mentre Putin ha da fare anche con Iran e Cina.

 

Pressioni, respinte, anche sul governo libanese.

 

Joe Biden va alla convention con sondaggi non univoci.

 

Parla di economia (e lascia a Kamala Harris il ruolo di antitrump).

 

Parte la convention democratica e qui qualche spunto dal passato.

 

Bernie Sanders l'eterno ottimista.

 

Nicola Zingaretti ha un piano per le riforme. Vi piaccia o no, lo consideriate serio o no, è un modo per adornare dei famosi contenuti l'accordo politico sempre più stretto con i 5 stelle. Per questi ultimi si usi, a cena, un'analisi storica di un certo peso. Con l'operazione di avvicinamento operativo al Pd (per quanto discussa dai puristi di entrambi i lati e da quelli che invocano la categoria astratta delle persone serie) si realizza un passaggio raro nella storia italiana, ma sempre molto proficuo. Si porta a compimento la politicizzazione e costituzionalizzazione di un movimento antipolitico e anticostituzionale, oltre che populista e con tendenze naturali verso la destra pericolosa. È un risultato di rilievo. In passato le cose peggiori per l'Italia sono avvenute quando lo spontaneo populismo di grandi parti dei cittadini veniva abbandonato a sé stesso e poi blandito in modo strumentale. In questo caso la politica attiva e forse lo stesso successo elettorale hanno fatto il miracolo di costringere i populisti a confrontarsi con la realtà. E, doppio colpo fortunato, li hanno portati a responsabilità e a compromessi, cioè dalle parti della politica praticata e non descritta polemicamente e basta. Poi figuriamoci restano quello che erano e il processo di costituzionalizzazione sarà ancora da completare, ma è evidente, ad esempio nella rivolta serpeggiante contro il vincolo di mandato imposto dalla Casaleggio & associati, che passi rilevanti sono stati fatti e soprattutto che la direzione è segnata.

 

Andrea Marcucci ha un ruolo nel Pd, da cui non è uscito verso Italia Viva pur avendo forte rapporto personale con Matteo Renzi, e vede le cose molto diversamente da Zingaretti.

  

E c'è anche le linea Nannicini.

 

Questa invece è l'opposizione.

 

Oggi Foglio carico di questione romana, con invotabilità di Raggi e anche constatazione della mancanza di proposta e candidature nel Pd e nel suo mondo. Allora andiamo a vedere l'unico candidato di area centrosinistra che ha già cominciato la sua campagna, anche se per ora in proprio e senza la benedizione dell'apparato.

 

Crisanti apprezza lo stop alle danze.

 

Lo avevano già fatto mesi fa in Corea.

 

Dove vanno e da dove ritornano le cialde del caffè.

 

La stella che corre verso il buco nero (ricordate che non proprio buchi in cui si casca).

 


Ogni tanto se ne parla.

 

Non è periodo di viaggi, ma a futura memoria un po' di regole sociali francesi.

 

A Torino pioveva tanto.

 

La Roma passa di proprietà.

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