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Di cosa parlare stasera a cena

La rivincita di Renzi e la pioggia a Sydney

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Un tema per chiacchierare, dandosi un tono un po' politologico, potrebbe riguardare le differenti constituency, mondi di riferimento politico, che si cominciano a delineare nella pur caotica politica italiana. Con la mossa di oggi, ben gestita nei rapporti con i sindacati, il governo fa un passo verso il recupero del tradizionale elettorato di sinistra, composto in prevalenza da lavoratori dipendenti. La scelta di agire con rapidità sul cuneo fiscale e in modo più rilevante a favore di chi ha la busta paga rispetto ai datori di lavora dà carattere, finalmente, a questo governo. Il metodo usato è quello degli 80 euro renziani, e il leader di Italia Viva può rimarcare un riconoscimento che a suo tempo gli venne negato (anzi venne proprio criticato).

 

Però si sale a 100 euro e si raggiungono redditi lordi fino a 40 mila euro, quindi si va veramente a coinvolgere una fetta molto larga del lavoro dipendente. Con effetti immediatamente visibili sullo stipendio, come si diceva. Questa è un'operazione politica, ideologicamente fondata nel riconoscimento del valore del lavoro ed elettoralmente ben congegnata grazie all'individuazione di un chiaro bersaglio sociale di riferimento. Le due precedenti operazioni paragonabili, il reddito di cittadinanza e quota 100, mostrano, per diverse ragioni, sì capacità di impatto ma forse minore respiro. Il reddito di cittadinanza è importante ma non crea un rapporto di fedeltà politica duratura (perché chi lo riceve cerca di uscire dalle condizioni in cui si trova e perché una volta avviato diventa una specie di diritto acquisito e perde valore sul mercato politico/elettorale). Quota 100 ha altre caratteristiche che la rendono meno spendibile in termini di fidelizzazione elettorale. Riguarda relativamente poche persone, costa molto e crea evidenti iniquità, stabilisce poi un diritto davvero non più modificabile per chi la ottiene. E i percettori difficilmente diventeranno propagandisti politici della generosità ricevuto o anche semplicemente elettori fedeli. Nicola Zingaretti sintetizza in poche battute tutte queste distinzioni politiche ed economiche.

 

Domani integrale sul Foglio intanto un assaggio di indiscrezioni sul tema di cui abbiamo chiacchierato nelle ultime cene.

 

Occhio alle date (20 gennaio).

 

Criticata dalla maggioranza per il voto sul processo a Salvini la presidente del senato replica e si difende.

 

Intanto Carola Rackete può raccontare a tutti di essere stata arrestata senza un fondato motivo.

 

Un mito di dicosaparlare che crolla tutto in un colpo.

 

Pietro Spirito è bravissimo e simpatico e dice quello che pensa, quindi stasera parlate anche del dragaggio del porto di Salerno, anche se il tema può sembrare, a prima vista, secondario o non accattivante. Dopo starete meglio

 

Speriamo bene (sulla limitazione delle telefonate con offerte commerciali)

 

Si va a Berlino per fare la pace in Libia.

 

I problemi strutturali tra Usa e Germania (ci fa capire molte cose sull'Ue).

 

Joe Biden va dritto contro il suo vero nemico: Facebook.

  

I deliziosi Obama.

 

Tutti a comprare aziende cinesi in grado di completare la filiera produttiva per l'auto elettrica. Lo shopping è favorito dalla relativa disponibilità di produttori cinesi di batterie, dopo la corsa sul settore cominciata qualche anno fa.

 

La Francia che sciopera ancora per le pensioni (malgrado il mezzo cedimento governativo) ma la situazione lentamente migliora.

 

La crisi in Ucraina che nasce con una registrazione audio in cui il premier dimissionario criticava il presidente.

 

Riscaldamento, altro che diesel, pure in Svizzera.

 

Evviva la pioggia a Sydney (anche qui un po' ci vorrebbe).