Di cosa parlare stasera a cena

Il voto ai sedicenni e la situazione dell'economia europea

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Il primo ministro Conte può dire quello che vuole, anche che ha trovato all'improvviso, dopo tanto penare, come se fossero i gemelli per la camicia in una commedia, i famosi 23 miliardi per bloccare gli aumenti dell'Iva. Il problema è nel verbo trovare, che si presta a equivoci e che è stato la causa scatenante di tanta facile ironia in rete, con battute stupidotte come quello appena fatta in questa newsletter. Quindi, uscendo alle spiritosaggini (che a cena un po' vi concederete), c'è una discreta prova di tenuta della maggioranza, con pochissimi borbottii.

 

Non fanno i lamentosi gli imprenditori. In fondo hanno retto anche al clima anti-industriale della maggioranza precedente (e non erano certo i poco attrezzati leghisti a poter fornire garanzie), salvando il cuore degli interventi calendiani. Ora su quella falsariga si può andare avanti, con in più l'impegno preso dal nuovo ministro per la stabilizzazione delle forme principali di sostegno al sistema produttivo e di spinta agli investimenti.

  

Poi ci sono i buoni propositi, che ovviamente poi devono fare i conti con la riduzione del gettito, e che come tutti i buoni propositi un po' fanno un po' preoccupare. A essere un po' più puntuti la dichiarata volontà di ridurre quelli che i sostenitori della via fiscale alla soluzione del riscaldamento globale definiscono sussidi ambientalmente dannosi, perché l'Iva agevolata sui consumi energetici questo sarebbe dal loro punto di vista. Insomma, si tratterà di tenere a bada le rimostranze del ministro Costa. dovuto agli aumenti messi a garanzia delle vecchie spese, allora ci si aspetta che dopo arrivino i rincari per altre aliquote Iva.

 

E altri buoni propositi che potrebbero andare a sostenere un po' i redditi medi e bassi e il lavoro dipendente (mantenendo però il trattamento al 15 per cento per i redditi da lavoro autonomo fino a 65mila euro annui) e quindi consentono di individuare un abbozzo di classico bacino elettorale per il centrosinistra. Ma la parola che da domani impazzerà è cashback.

 

Questa cosa un po' è male perché fa frenare tutta l'economia europea e particolarmente quella di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, strettamente interconnessa con l'attività delle aziende tedesche; e un po' è bene (ma un bene molto discutibile) perché allenta la tensione sul controllo dei conti pubblici e quindi può favorire il lavoro di chi ora è riunito a palazzo Chigi per tirar fuori lo schema di manovra.

 

Non fatevi ingannare dalle percentuali, i dati sul lavoro non sono un granché, come succede da qualche mese segnalano un mercato che tende alla quiete (in senso fisico) più che al moto.

  

Diamo un po' spazio, per consentirvi di rintuzzare il tributarista improvvisato vicino a cena o il demagogo fiscale che si annida ovunque, a una solida confutazione delle teorie purtroppo rimandate continuamente in rete e recentemente anche sul Corriere della Sera a proposito di conflitto di interessi tra contribuenti e loro controparti commerciali. Insomma stiamo parlando dell'idea, falsa, per cui "in America si può dedurre tutto e tutte le spese".

  

Poche voci contrarie alla proposta di voto ai sedicenni, boh.

 

Domanda a freddo a cena, così per farsi notare: ma Guaidó?

 

Non scherziamo con la democrazia americana, che dovrebbe restare una cosa seria. Perché questa volta, tra impeachment e contrattacco presidenziale, il rischio di danneggiare in modo grave una macchina istituzionale ben congegnata e ben funzionante (a garanzia di tutto il mondo) si fa concreto.

  

Volendo ora potrete usare la grafia dei vostri cantanti e musicisti preferiti per i vostri testi. Così, tanto per mandare una lettera come l'avrebbe scritta (nel senso della grafia e non della tecnica espressiva), che so, David Bowie. Serve?

 

Farà freddo, tirate fuori coperte e piumini, il disegnino è impressionante con quella specie di lingua gelata in arrivo.