Il climate strike a Washington (foto LaPresse)

L'ultimo scandalo di Trump e il "climate strike"

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Che avrà detto di tremendamente imbarazzante e sbagliato Donald Trump al telefono con un leader straniero (tranquilli, non era Giuseppi, e poi parlavano di Ucraina, ops) da spingere una persona dello staff a fare una segnalazione interna anonima (whistleblowing) ai servizi segreti scatenando poi un caso giornalistico? Il presidente deve aver vissuto la rivelazione del Washington Post molto male e come fa sempre in questi casi si è buttato su twitter probabilmente prima di alzarsi dal letto per contestare non il merito, non lo fa mai, ma le presunte fake news ai suoi danni.

 

 

Ma reggere ancora una volta all'esposizione pubblica di infortuni come questo non sarà facile per Trump, anche perché il vero caso riguarda il suo tentativo di coprire la vicenda, di non farla emergere, bloccando l'attività di organi pubblici vincolati solo alla legge e non ai dettami presidenziali.

 

Domanda sensata, ai colleghi repubblicani di Trump.

 

 

Oggi lo sciopero del clima in quasi 2.993 città, pessima traduzione di climate strike (a sua volta espressione dotata di poco senso), e intanto non si sa che fare. La protesta fornisce un'indicazione ma certamente non fornisce un'agenda e questa contraddizione prima o poi esploderà e in modo anche pericoloso.

 

 

I cartelli sono una gara di spiritosaggini, la parte prescrittiva o semplicemente propositiva (che non sia un generico: agire subito) è assente.

 

 

Ah, intanto evidentemente avevano delle ragioni valide anche i produttori di acciaio.

 

 

Il nostro buon governo.

 

 

E l'ex buon governo greco, sconfitto con onore, in visita a Roma. 

  

 

La senatrice Conzatti, col passaggio volitivo da Forza Italia a Italia Viva, entra, in un modo o nell'altro, nella storia politica italiana. Non si preoccupi degli strali del senatore Salvini, ormai non fanno male.

 

Un robusto tema per una cena di venerdì è la riforma del capitalismo mondiale.

 

 

Oppure se volete un brivido horror chiedevi con Le Monde perché la Federal reserve ha fatto tanti interventi di emergenza sul mercato monetario negli ultimi giorni e se potrebbe essere un segnale di qualcosa molto preoccupante.

 

 

Intanto i tedeschi restano, malgrado qualche voce diversa nei giorni scorsi e soprattutto dopo le richieste della Bce, sulla linea del "no deficit".

 

 

E qui si può invece stare un po' più tranquilli per Carige con la decisione di oggi.

 

Mentre il nuovo ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, che ha sostituito nientemeno che Luigi Di Maio, è uno che sa alzarsi dai tavoli e sfidare le aziende. Lo ha fatto oggi con gli americani di Whirlpool, chissà come andrà a finire, la strategia era stata tentata anche dal suo predecessore ma forse in modo più declamatorio che reale.

 

Parlate delle inaffidabili mente, coscienza, memoria, per il dramma di Catania e per capire e sapere che non si può fare conto in modo completo sulla nostra capacità di tenere sotto controllo processi anche molto semplici. La routine può essere pericolosa tanto quanto l'improvvisazione nella incapacità di prevedere o correggere rapidamente gli errori. Poi ci sono le regole che tardano e gli obblighi annunciati in Tv ma non messi in un dispositivo di legge. Ma è anche vero che sistemi automatici pensati per evitare la dimenticanza dei bambini piccoli in auto esistono e forse, più della legge, servirebbe una forte sensibilizzazione al loro uso.