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I conti di Bruxelles e la scappatoia sulla prescrizione. Di cosa parlare stasera a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Solite diatribe con l'Europa? forse no, stavolta c'è contrasto non solo sulle preferenze politiche, sulle strategie, ma proprio sulla fiducia, sulla reciproca attendibilità. L'Italia, accusando Bruxelles sostanzialmente di non saper fare i conti o di volerli imbrogliare deliberatamente, si è messa in una posizione da cui è difficile venire fuori mantenendo entrambi una seria reputazione. Sulle divergenze pratiche si può risolvere, alla peggio per il paese che non rispetta le regole ci sono le procedure di infrazione, ma rompere il legame di fiducia sui conti e sui numeri significa mettere a rischio anche il grande capitale di credibilità che dall'Europa riverbera su ciascuno dei suoi membri. Un'Italia che contesta i calcoli europei alla radice e anche un'Italia che perde il timbro europeo sui suoi stessi conti, e quindi è sola davanti ai mercati internazionali e davanti ai grandi investitori. Le sfumature della lite sono varie, si va dalle ripetute affermazioni del prof. avv. in cui si mettono in discussione le valutazioni di Bruxelles (fatte anche da italiani, va ricordato) fino alle défaillances contabili addossate dal ministro Giovanni Tria alle strutture europee. Ed è la prima volta, è stato notato, che il ministro di solito dialogante e pontiere si schiera invece con la linea anti-europeista di Palazzo Chigi.

 

A proposito, se vi interessano le classifiche e possono funzionare per due chiacchiere a cena ecco quella sui tassi di crescita in Europa che vede in fondo il paese della Brexit dichiarata e quello della exit clandestina.

 

Su tutto ancora una volta la vigilante e saggia parola del presidente della Repubblica.

 

Bene, ancora una volta si verifica che sulle questioni politiche vere, toste, questa maggioranza trova sempre una scappatoia. Succede anche con la prescrizione. Sembrava lo scontro finale, in cui solo uno doveva restare in piedi, e invece i duellanti si sono allontanati dal prato dietro alla chiesa e si sono diretti, sottobraccio, a prendersi un caffè, ripromettendosi di definire la cosa che li aveva fatti litigare nel politicamente lontanissimo 2020. Se ne può parlare a cena, ma inquadrate questo episodio all'interno della più generale politica di annuncio/dilazione che è fondante della strategia di questo governo.

 

La parte dilatoria della coppia strategica governativa fatta, come si diceva, di annuncio/delazione, sembra eccessiva a un deluso Piercamillo Davigo.

 

Resta, come fattore di interesse sulle cose italiane, la protesta del partito del Pil. I sì-Tav di Torino stanno preparando una grande piazza, con le associazioni di impresa e l'attesa, fiduciosa, di un forte contributo di presenza da tutti i torinesi: La sensazione in città è che si stia davvero per muovere qualcosa di grosso e che il segno sarà indelebile.

  

Prima delle nuove regole sulla prescrizione vedremo, andando di là della Manica, Carlo sul trono o la brexit realizzata? La partita è aperta. Su entrambi i fronti ci sono novità, e mentre Carlo sta per ricevere una specie di investitura indiretta, girano anche voci su un nuovo impulso per accelerare, si fa per dire, l'accordo di uscita dall'UE ma bisogna fare anche i conti con scoperte ovvie, a cominciare dall'utilità di un efficiente trasporto di merci da Calais e Dover.

 

Post elezioni, mentre si interpreta, si studia, si analizza, la nuova mappa del voto americano, ecco che ritorna, forse spinta da un nuovo impulso politico (lo notava oggi il Wall Street Journal) l'inchiesta che potrebbe inguaiare Donald Trump per i rapporti con la Russia.

 

Ovviamente tutto ciò non crea un clima ideale per incontri bilaterali russo-americani, ma forse ci sono anche altre ragioni a spiegare la tattica dilatoria con cui Trump frena il rendez-vous con Putin.

 

L'attacco armato a una discoteca in California e il passato del suo autore.

 

Il grande match scacchistico che comincia domani, uno dei due è italo-americano, è anche un confronto tra due diversi stili di gioco.