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Le soluzioni di Merkel sui migranti e l'Italia dei whistleblower. Di cosa parlare stasera a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Promuovendo un accordo tra volenterosi, anziché un accordo generale, Angela Merkel trova la soluzione per avviare verso qualche risultato e qualche progresso la gestione europea delle questioni migratorie. Il prof.avv. era arrivano a Bruxelles con intenti bellicosi dichiarati e un sospetto di doppia linea. Una indicata dai due vicepresidenti del consiglio, l'altra ispirata ai rapporti internazionali tradizionali dell'Italia. Anche questa volta si immagine che alle parole di ossequio per la prima linea seguano invece comportamenti e accordi diretti coi leader europei del tutto coerenti con la seconda linea.

 

Ricordo di aver proposto agli attoniti (ma fortunatamente pochissimi) lettori de L'Opinione alla fine degli anni Novanta l'idea dell'elezione mediante sorteggio. La cosa raccolse qualche ironia di amministratori locali liberali e senza fare troppi danni finì lì. Però, ricordo ancora, la proposta era limitata a piccoli comuni, sotto i 5000 abitanti forse o appena più grandi. L'idea, com'è noto presa da alcune magistrature dell'Atene di Pericle, era quella di coinvolgere potenzialmente tutti i cittadini nell'amministrazione locale ed evitare, allo stesso tempo, la vittorie elettorali scontate dei piccoli notabili o dei detentori di poteri pubblici o anche privati spendibili politicamente, e di evitare le cordate tipicamente clientelari. Vabbè, una volta nella vita può capitare di essere grillini, seppure inconsapevoli e in anticipo sui tempi. Ma la proposta del garante Beppe Grillo, anche se ispirata ugualmente all'idea del sorteggio, va molto oltre e si trasforma in totale disprezzo per una delle due camere, quel senato la cui eleggibilità i grillini hanno difeso con vigore maggiore degli altri accozzagliati. E ora invece ecco il garante a garantirci che loro non vorrebbero più votare per il Senato per passare al sistema dei bussolotti. Allora sempre a difesa della proposta di alcuni anni fa si può ricordare che la logica, allora, era quella di coinvolgere interamente, almeno in modo potenziale, una piccola comunità, e comunque per essere tra i sorteggiabili ci si doveva iscrivere a liste, manifestare la propria volontà. Chiaro che per il senato questo unico piccolo vantaggio non c'è più, mentre restano tutte le negatività.

 

La Bce, con il suo bollettino economico, blocca un altro pezzo del mitico contratto di governo. E se il risultato dello smontaggio ormai quasi completo di quel documento fosse un'improvvisa quanto forse effimera liberazione del premier prof. avv. Conte? Il contratto non vale più e lui fa un po' come gli pare.

 

L'opposizione ha gioco facile a segnalare la totale inazione del governo del cambiamento (notato che l'espressione governo del cambiamento sta sparendo anche dai giornali amici?)

  

Non pretendiamo tutta questa seriosità a cena, ma si potrebbe ricordare, come se fosse una curiosità solo lessicale, che i francesi già hanno il termine per il processo inverso alla globalizzazione, mentre noi ancora non lo abbiamo, almeno nell'uso giornalistico. E fatta questa osservazione si aprono possibilità di conversazione molto ampie, anche perché Le Figaro mette un po' di pepe anti-macroniano nel suo titolo chiedendosi se, appunto, questa che in italiano potrebbe essere la deglobalizzazione sia en marche..

 

Che poi in Francia, a proposito di anti-macronismo, vanno avanti anche le proteste, ma il presidente europeista non se ne cura più di tanto. E, come ci ricorda Le Monde, un anno dopo la vittoria di Macron a essere indeboliti sono i sindacati

  

Pare che l'Italia, toh, sia piena di whistleblower, di persone pronte a spifferare all'autorità costituita le malefatte del vicino di ufficio, di qualche funzionario dello stato o di enti locali, di altri cittadini in generale. Insomma, in attesa dell'agente provocatore va forte l'agente fai-da-te, che non ha neanche bisogno di provocare.

 

Su, ragazzi, la schadenfreude può anche andare per qualche minuto, ma sistematizzata diventa una cosa molto brutta. E quindi ora basta con le irrisioni alla Germania sconfitta ai Mondiali e soprattutto evitiamo, restando umani, di scegliere un altro obiettivo gufatorio, un'altra nazionale cui augurare sconfitte. Oltre tutto gufare stanca e porta notoriamente sfortuna al gufo più che al gufato. Comunque parlate anche un po' del Brasile, premio a chi riesce a evitare tutti i cliché, anche quelli minori. Mentre questa newsletter continua a gridare il suo Forza Giappone!