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Dalle nuove sparate di Grillo all'interesse di Buffett per Apple. Di cosa parlare stasera a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Forza siamo a venerdì sera e cominciamo a levarci di torno la prima di tre cene nelle quali ci si chiederà cosa succede lunedì con le consultazioni veloci del presidente Mattarella. I posizionamenti di oggi portano a pensare che i 5 stelle non vogliano dare neppure un sostegno di tipo istituzionale a un governo destinato a gestire le scelte necessarie dei prossimi mesi e poi condurre al voto. Niente, neanche quello, anzi l'idea rilanciata è quella di un bel referendum anti-euro. E nelle ultime ore l'unico vantaggio dovrebbe essere quello di allontanare dai video della tv la presenza dei costituzionalisti che definiscono eversivo chi rifiuta di allearsi con gli eversori anti-euro. E' già qualcosa, ma non basta a riempire le nostre conversazioni serali, che potrebbero vertere sui rischi cui andrebbe incontro una coalizione iper-responsabile ma minoritaria, ovvero il nazarino (definizione di Cerasa), la situazione che vedrebbe un governo appoggiato solo da Pd e Forza Italia, lasciando gli estremi a estremizzare. Possibilità che un po' si sta rafforzando, pur tra mille cautele.

  

Intanto però Matteo Salvini è in manovra e, bloccando qualunque idea di governo istituzionale (che lui chiama tecnico), torna a proporre, ma con prospettive brevissime, l'accordo tra Lega e 5 stelle per un governo che porti al voto in autunno. Con una clausola dell'accordo che riguarderebbe la legge elettorale, sbloccabile con l'offerta di premio non alla coalizione ma al partito. Mossa apparentemente suicida per Salvini se non fosse accoppiata al tentativo, a quel punto di esito quasi certo, di arrivare a un partito unico del centrodestra, ovviamente affidato alla guida dell'uomo-ruspa. Gli diranno di sì? Difficile, ma possibile. Ma non finisce qui, perché nelle offerte di Salvini potrebbe esserci anche la eventualità del governo di minoranza, con sostegno diretto solo del centrodestra, e astensione del Pd. Altro progetto comunque con una breve durata davanti ma che darebbe luogo ad altri accordi o a nessun accordo sulla legge elettorale. 

 

Grillo fa l'anti-euro e rovina tutte le cernobbiate (da Cernobbio sul lago di Como dove si svolgono frequenti incontri tra imprenditori e politici) con cui Di Maio aveva tentato di accreditarsi presso l'establishment. Il capo politico prova a fare il capo e il politico (auguri!) e tiene testa al Garante, confermando la linea (quella che però era cambiata, con la sbianchettata al programma). A Matteo Renzi la soddisfazione di poter dire ai democratici pro-trattativa che lui ci aveva visto giusto

 

Dove le azioni si contano (e poi si pesano dopo, perché il sostegno di Cdp conta più di altri) non  c'è stallo ma ci sono vincitori e vinti. E quindi in Tim passano dieci nomi della lista sostenuta dal fondo Elliott e i precedenti soci forti, quelli di Vivendi, finiscono in minoranza. I nomi dei nuovi consiglieri non sembrano brillare per spirito di rinnovamento, ma si capisce anche che per una battaglia delicata un fondo straniero si affidi a persone di provata esperienza in Italia. Ora tutti curiosi di capire che succederà alla rete per la banda larga. Noiosissime comunque le diatribe sul filo del liberalismo tra sostenitori dell'impegno di Cdp e nemici del neointerventismo statale.

 

Intanto l'economia americana butta bene e Donald Trump twitta tronfiamente, senza scordarsi di appioppare qualche parolina a chi è sulle sue tracce (e in questi giorni con qualche argomento in più) sulle questioni giudiziarie.

 

E Warren Buffett compra talmente tante azioni Apple che qualcuno pensa a possibili scalate.

 

Bellissime le immagini del Giro d'Italia partito da Gerusalemme. Mentre Tom Dumoulin conquista la prima Maglia Rosa.

 

Visto che si avvicina il fine settimana e che bisogna pur impiegare il tempo in attesa del verdetto quirinalizio si vada tutti per borghi con furore.