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Il pericolo terrorismo e le consultazioni private del M5s. Di cosa parlare stasera a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati da Giuseppe De Filippi

Più che mai il pericolo terroristico sull'italia è sembrato concreto, e le operazioni per contrastarlo hanno mostrato di aver raggiunto persone molto pericolose, con legami evidenti nell'internazionale jihadista in Europa.

 


 

Si aspettava un rilancio, qualcosa, una parola, sul fronte delle alleanze per far nascere un governo ma oggi si è invece consumato un altro sgarbo istituzionale, che ha permesso al grande pubblico di scoprire che esiste una funzione parlamentare, quella dei questori della Camera, di cui prima si sapeva poco. In ogni caso il Pd è stato tenuto fuori da questa funzione di controllo sul funzionamento interno di Montecitorio e ha protestato. C'è un dato politico ed è l'evidente allontanamento di qualsiasi possibilità di convergenza, anche con la sola astensione, tra Pd e 5 stelle. Così si riduce per Di Maio lo spazio di manovra e si obbliga il capo politico dei grillini a una interlocuzione univoca con Salvini. Una gabbia in cui è costretto ad alternare durezze con carezze, con prospettive di successo però in calo. Per uscire dalla gabbia il Movimento 5stelle ha tentato una specie di nuovo rito, consultando gli altri gruppi parlamentari. Il Pd non ha partecipato, osservando che le consultazioni si fanno solo al Quirinale.

  

La distribuzione dei ruoli di garanzia in parlamento, come si diceva, è peggio che sbilanciata. Tanto da far sbottare anche Stefano Ceccanti, del Pd, esperto di costituzione e regole istituzionali. Il suo è un parere di parte ma in cui prevale una stringente logica matematica.

 

Poi ci sono le questioni economiche, che andrebbero affrontate. In cene tra persone di potere il tema non può che essere questo.

 


 

Il Di Maio forse macronizzante respinto con perdite, a questo punto, volendo lasciare Farage, punterà sui Verdi? Attenzione perché dal punto di vista politico sono altrettanto ingestibili e dominati da quei tedeschi cui è sfuggita, per manifesta incapacità politica, la possibilità di un accordo innovativo con i democristiani di Merkel

Dalla Russia invece arriva un grande "forza Salvini" e si direbbe anche un "forza Di Maio", con uno stile diplomatico molto discutibile.

 


 

Insomma proprio in quel mondo olimpico e in quelle ambizioni a cinque cerchi che avevano segnato in modo traumatico la nuova egemonia grillista su Roma, con il rifiuto di Virginia Raggi, si realizza invece un meraviglioso inciucio cittadino tra la Milano capitale della sinistra riformista e liberale (a proposito, un pensiero affettuoso a Beppe Sala, prosciolto oggi dalle accuse di abuso d'ufficio per la vicenda dell'appalto per gli alberi di Expo) e la Torino avamposto nordico un po' malridotto ma resistente del grillismo pragmatico. Il tutto sotto l'egida del Coni e quindi della sportività e del fair play. Meravigliosa la candidatura doppia per le olimpiadi invernali (tra l'altro è anche fortissima, davvero difficile da battere). Parlatene allegramente a cena.

 

Il Foglio coglie in fallo Eugenio Scalfari e il suo desiderio di dare la linea al Papa e quindi a tutta la cristianità. Certo, i due si parlano, ma dal Vaticano poi arrivano smentite sulla ricostruzione

  

Sempre dal Foglio per illustrare la regola aurea per cui il liberalismo funziona e il socialismo no. A modo suo potrebbe anche essere un tema per cena, magari per osservare che in un gruppo di amici può essere gradevole e auspicabile il socialismo, ma quando la società si allarga e si fa complessa le soluzioni liberali sono le uniche applicabili senza combinare disastri.