Matteo Renzi (foto LaPresse)

Il centrosinistra (unito) cresce, ma non il Pd

Redazione

Sondaggio Swg: nell'ultima settimana il M5s ha perso lo 0,4 per cento. Anche il centrodestra è sceso dello 0,6 per cento. Mentre Lista Bonino (+ 0,8 per cento) e Liberi e Uguali (+ 0,5 per cento) fanno risalire il centrosinistra

Il sondaggio Swg che il Foglio pubblica settimanalmente evidenzia la grande confusione che accompagna il voto del prossimo 4 marzo, con continui cambi delle intenzioni di voto che, però, non mutano il quadro generale. Al momento, infatti, nessuno ha i numeri per poter governare. Con il M5s che resta sempre terzo dietro al centrodestra e al centrosinistra unito (coalizione Pd insieme a Liberi e Uguali).

  

Se però la scorsa settimana erano i grillini a guadagnare consensi, stavolta tocca al centrosinistra. Nonostante il Pd che continua a scendere (- 0,4 per cento) la coalizione cresce soprattutto grazie a +Europa di Emma Bonino (+ 0,8 per cento), mentre Liberi e Uguali registra un + 0,5 per cento.

  

Scende la coalizione di centrodestra (dal 36,2 per cento di una settimana fa al 35,6 per cento) con la Lega (+ 0,2 per cento) che recupera leggermente terreno rispetto a Forza Italia (- 0,2 per cento). Negativa anche la tendenza dei 5 Stelle che perdolo lo 0,4 per cento passando dal 28,4 al 28. 

  

 

Nota metodologica

 

Le stime delle intenzioni di voto sono basate su un campione di 1.500 cittadini italiani maggiorenni, su dati di archivio di SWG e su dati elettorali pregressi. I dati campionari sono stati rilevati nell’ambito di un’indagine SWG condotta con tecnica mista, ovvero interviste telefoniche con metodo CATI-CAMI (Computer Assisted Telephone/Mobile Interview) e interviste online con metodo CAWI (Computer Assisted Web Interview). Le interviste sono state somministrate tra il 22 e il 24 gennaio 2018.

 

Il campione è stratificato per area geografica e prevede quote campionarie per genere ed età. I metodi utilizzati per l'individuazione delle unità finali sono di tipo casuale. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall'ISTAT. Il margine d’errore statistico dei dati riportati è del 2,5% a un intervallo di confidenza del 95%.