Moralista, mi sa dire la morale che cos'è?

Il miglior commento alla rimborsopoli grillina lo aveva cantato Fred Buscaglione in un film del 1959. Meriterebbe di diventare l'inno del Movimento Cinque Stelle

Guido Vitiello

Si direbbe che Matteo Renzi è entrato nello spirito di questa rubrica, o addirittura che ci ha sfilato da sotto il naso una puntata. Sabato scorso, al teatro Sannazaro di Napoli, il segretario del Pd ha illustrato il meccanismo della "rimborsopoli" grillina con una scena dal film a episodi Le motorizzate (1963) di Marino Girolami, dove Totò si finge vigile urbano, incassa le contravvenzioni e poi devolve il ricavato ai bisognosi. "Quali bisognosi?"; "Modestamente, io e la mia famiglia". Più déjà-vu di così?

Io pure ero stato assalito da una sensazione di già visto, ma più indefinita e generica. E avevo pensato a Il moralista, un film del 1959 con Alberto Sordi e Vittorio De Sica. Non tanto per la storia, che ha al centro un integerrimo difensore dei costumi che gestisce in segreto una "tratta delle bianche": di trame del genere la commedia all'italiana ne offre a decine, molte delle quali costruite proprio intorno a Sordi. No, se ho pensato a quel film è per via della canzone che Fred Buscaglione canta nei titoli di testa, su parole di Franco Migliacci (sì, quello di Nel blu dipinto di blu).

Il Movimento Cinque Stelle ha già un inno ufficiale? Posto che nessuno potrà mai competere con l'inno dell'Udeur di Mastella, io dico che dovrebbero farci un pensiero: 

Se ti parlo di ideali, 
se ti parlo di virtù,

non mi credere: sono frottole, 
parole e nulla più.


Polemizzo, stigmatizzo
e condanno il mondo inter - oh che scandalo davver!

Non ti fidare di me
perché perché
ingannerò.


Moralista, mi sa dire la morale che cos'è?

È una frottola
per i semplici
ma non è fatta per me.