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Così l'Europa dimentica la religione

Redazione
Sempre meno persone nel Vecchio continente ritengono che la religione abbia importanza nella vita di tutti i giorni. I dati di uno studio del Pew Research Center.

Sempre meno persone in Europa ritengono che la religione abbia importanza nella vita di tutti i giorni. Se infatti in Africa, in Asia centrale e mediorientale e in Sud America, la fede mantiene un ruolo centrale all'interno della società, questo sta sparendo in tutto l'occidente (ad eccezione degli Stati Uniti dove ancora il 53 per cento della popolazione dichiara di considerare ancora importante il fattore religioso).

 

Come riporta uno studio del Pew Research Center, i tassi più alti di mantenimento della centralità religiosa nella vita di tutti i giorni si riscontrano in Etiopia, dove il 98 per cento degli intervistati dichiara di considerare necessaria la componente religiosa, Senegal, Indonesia e Uganda.

 

 

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Come rileva ancora il centro studi americano la centralità religiosa diminuisce con l'aumentare del tasso di benessere nella società: "Nel complesso le persone che vivono nelle nazioni più ricche tendono a dare meno importanza alla religione rispetto a quelle che vivono in quelle più povere. Tuttavia gli Stati Uniti rappresentano un'eccezione rispetto questa tendenza".

 

Se infatti la componente economica sembra prevalere a essere altrettanto importante è la centralità delle istituzioni religiose all'interno della vita sociale, e la situazione politica nella quale le persone vivono. L'instabilità politica genera un aumento del sentimento religioso, come dimostrano i dati riguardanti la variazione delle risposte alla stessa domanda "Quanto ritiene importante la religione nella sua vita?" nel corso degli ultimi 14 anni, tra crisi economica e ondate terroristiche.

 

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