Donald Trump (foto LaPresse)

Chi sceglierebbero tra Trump e Clinton gli italiani se votassero in Usa? Un sondaggio SWG per il Foglio

Redazione
Da oggi, ogni settimana, pubblicheremo sondaggi realizzati in esclusiva per il Foglio da SWG, chiedendo agli italiani di esprimersi su temi di attualità, politica, economia e cronaca

Da oggi, ogni settimana, pubblicheremo sondaggi realizzati in esclusiva per il Foglio da SWG, chiedendo agli italiani di esprimersi su temi di attualità, politica, economia e cronaca. Cominciamo oggi con una domanda utile a capire come viene percepita nel nostro paese la sfida per la Casa Bianca tra Donald Trump e Hillary Clinton.

 

 

Se lei fosse americano, alle elezioni presidenziali voterebbe per:

 

 

 

Metodologia di rilevazione

 

Interviste online con metodo CAWI; campione di 1000 soggetti residenti in Italia, di età superiore ai 18 anni. Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall'Istat. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età, zona di residenza, titolo di studio e partito votato alle ultime elezioni.

Margine d’errore delle stime: ± 3,1% a un intervallo di confidenza del 95%

 

 

NOTA DI COMMENTO

 

In Italia la figura di Donald Trump non sfonda come negli USA. Soltanto una parte molto ridotta degli elettori italiani (13 per cento) lo voterebbe nell’ipotesi potessero partecipare alle elezioni americane. Hillary Clinton otterrebbe più della metà dei consensi (53 per cento) stravincendo i “grandi elettori” italiani. A sostenere Trump sarebbero circa la metà di leghisti, un terzo di elettori di Forza Italia e pochi altri. Tra i dem c’è quasi il plebiscito per la candidata dei Democratici, mentre tra gli elettori M5S ci sono maggiori perplessità su Clinton, anche se Trump piace poco. In sostanza la candidata a diventare la prima presidente donna degli USA raccoglie un sostegno che va ben oltre l’area del centrosinistra. Appare interessante la differenza dei dati di genere: gli uomini orientati a votare Trump, seppure rimangono in netta minoranza, sono il doppio rispetto alle donne (18 a 9), probabile effetto del machismo del magnate. Per il resto, Trump ottiene qualche consenso in più solo nelle regioni centrali. Il vantaggio di Clinton si amplia al crescere del livello d’istruzione arrivando al +55 tra i laureati. Tra i più giovani invece si rileva la maggiore quota di indecisione, data da una limitata informazione al riguardo. I populismi dei vari paesi hanno molti punti in comune, ma anche peculiarità: quello trumpiano evidentemente non fa presa sugli italiani.

 

Rado Fonda

Direttore di Ricerca SWG Spa

 

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