Keanu Reeves in una scena di Finché forse non vi separi (Always Be My Maybe), film del 2019 diretto da Nahnatchka Khan 

I cinque podcast da non perdere a marzo 2023

Enrico Cicchetti

L'Europa e le sue guerre, più o meno nuove. Il senso delle storie e il racconto della brutalità fatto con tutta l'umanità possibile. E poi una risata e un brindisi. La classifica delle migliori "cose da ascoltare" uscite (più o meno) questo mese. Perché ci vuole orecchio

Podiocast è l'appuntamento del Foglio con i nuovi podcast in cerca di ascoltatori. Vi segnaliamo – senza formalizzarci troppo sulle date di pubblicazione – i podcast italiani più interessanti in uscita o disponibili online da poco. Insomma, quelli più freschi e interessanti e che metteremmo sul "podio" di questo mese. Buon ascolto.


      

Destinazione Ucraina

Dove ascoltarlo: su tutte le piattaforme 

Di Gigi Donelli per Radio 24

Questo podcast è il racconto di un viaggio nella terra di mezzo, nel ponte europeo tra Occidente e Oriente. Un paese al bivio tra rischio sparizione e definitiva affermazione sulla scena mondiale. Ed è un viaggio su ferro. Gigi Donelli parte dal confine polacco, in treno, verso B ucha e fino a Kyiv, all'anniversario di un anno di guerra. Come fosse il viaggiatore di un romanzo, un ospite dell'Orient Express. Invece quello è il mezzo più economico e uno dei più sicuri, con tutte le virgolette del caso. Il sistema ferroviario è insieme una macchina per sostenere l'emergenza e una rete logistica per alimentare il fronte orientale, come gli racconta nella quarta puntata Alexander Kamishin, amministratore delegato di Ukrzaliznytsia, la compagnia statale ferroviaria. Kamishin è diventato il punto di riferimento nazionale della "diplomazia del ferro" che pare essere l'arma forse più potente nell'arsenale di Kyiv. E poi ancora, su altre rotaie, una volta giunti nella capitale del paese invaso: mentre il sistema ferroviario vive suo malgrado una stagione d'oro, la rete metropolitana è tornata a essere un punto di riferimento, non solo per il trasporto, ma per la sicurezza che garantisce durante i frequenti allarmi aerei. Quando la sirena entra in funzione, la metro offre un rifugio sicuro e gratuito, e nella peggiore delle ipotesi diventa anche un albergo. 


    

Troubles - Una storia irlandese

Dove ascoltarlo: su tutte le piattaforme

Di Samuele Sciarrillo in collaborazione con Michael Phillips

 

 

"Questa è la storia di una guerra. Ma anche, e soprattutto, il racconto di un viaggio verso la pace". Samuele Sciarrillo racconta quel conflitto a bassa intensità che ha lacerato l’Irlanda del Nord dalla fine degli anni Sessanta alla fine degli anni Novanta. Una delle pagine più buie della recente storia europea, ancora attualissima, nei giorni della "Brexit done" e della quadra trovata sul Protocollo nordirlandese dell'accordo, l'ultimo pezzo mancante per mettersi alle spalle la complicatissima separazione del Regno Unito dall'Unione europea. Così come attuale è la riflessione che suscitano le vicende di Bobby Sands e dei dieci hunger strikers che morirono nel carcere di Maze, mentre discutiamo (con tutte le dovute differenze) del caso dell'anarchico Alfredo Cospito, e della sua decisione di lasciarsi morire di fame in una cella al 41 bis. 

Ad accompagnare Sciarrillo nei dieci episodi ci sono le voci dei protagonisti dell'epoca e le storie di persone comuni che portano ancora le cicatrici della guerra sulla propria pelle. Buona la supervisione storica di Riccardo Michelucci, scrittore e giornalista esperto d’Irlanda, (Avvenire, Focus, Il Venerdì di Repubblica, Wikiradio) che aiuta a superare i luoghi comuni e le semplificazioni. Al cuore di tutto c'è la testimonianza di Michael Phillips, irlandese di Belfast, arrestato negli anni Novanta con l’accusa di essere un membro dell’IRA (Irish Republican Army), il gruppo paramilitare indipendentista irlandese impegnato per decenni nel sanguinoso scontro con l’esercito britannico.


   

Willy, una storia di ragazzi

Dove ascoltarlo: su tutte le piattaforme

Di Christian Raimo, Claudio Morici, Alessandro Coltrè, Alberto Nerazzini, Teho Teardo per Dersu Productions e Storielibere.fm

   

 

Uno dei podcast più belli di questo mese l'abbiamo già recensito qui. Ha preso ai suoi creatori due anni di lavoro, che sono serviti per raccogliere e rimandarci le voci di una generazione poco e male ascoltata. E a raccontare un delitto come fosse un concept album. Il caso è quello dell'uccisione a forza di botte di Willy Monteiro Duarte, a Colleferro, provincia di Roma. È una grande seduta di racconto collettivo, è un dramma classico con il suo coro, ed è anche un piccolo rito di elaborazione del lutto, fatto attraverso le parole di ragazzi e ragazze, dei famigliari di Willy, degli ex compagni di classe, della comitiva con cui usciva la sera. Il tentativo (riuscito) è quello di andare oltre ciò che Christian Raimo, uno degli autori, parlando con il Foglio ha definito - con un efficace neologismo - la "cronacanerizzazione" di tutto. Perché questa non è solo la storia di un brutale pestaggio, "È la storia di una città, di una comunità, di una generazione ferità. È una storia di maschi".


    

Fare un fuoco

Dove ascoltarlo: su tutte le piattaforme

Di Nicola Lagioia

 

Che cos'è "Fare un fuoco"? Non un racconto di Jack London ma il podcast di Lucy sui racconti. O meglio sul come le storie continuano ad accendere la nostra immaginazione. E che cos'è Lucy? E' la nuova rivista multimediale ideata e diretta da Nicola Lagioia. Per saperne di più c'è anche una chiacchierata dello scrittore con Marco Archetti, qui sul Foglio, a cui vale la pena dedicare cinque minuti.

Un podcast serale, da divano e vestaglia. Un podcast riflessivo, da tè e luci basse, che prova a rispondere a domande come queste: quando è nata la letteratura? Perché abbiamo cominciato a dipingere? È nata prima la musica o la parola?


   

PoretCast

Dove ascoltarlo: su tutte le piattaforme

di Giacomo Poretti per Corax Srl
   

  

Milanesissimo. Spassosissimo. Giacomissimo. Lo conoscete (se siete Millennial) per gli sketch e i film con i mitici Aldo e Giovanni e se siete foglianti anche per i suoi interventi sul nostro quotidiano. Ora Giacomo Poretti si dà anche ai podcast. Peccato solo per il titolo, per il resto tutto fila via come una pizzata tra amici: parole e risate in libertà, con ospiti del calibro di Mondo Marcio e Mara Maionchi, passando dalle chiacchierate sul calcio con Lele Adani a quelle sull'emotività maschile con lo psicologo Alberto Penna.

Il succo, credo, sta tutto in un commento a una puntata caricata su YouTube (sì, è un podcast ma lo potete anche vedere in video, se proprio siete quel genere di persone). "Comunque si può dire quello che si vuole a internet, si può essere tragici e boomer, ma non si può negare che possa permettere a persone capaci e affermate come un Giacomo Poretti di reinventarsi e creare lavori di qualità, lontani dall'immondizia che ormai è diventata la tv italiana". E' tutto, vostro onore.


  

Ultima noticina, con brindisi.

Ne stappiamo una frizzantissima per la nostra Fabiana Giacomotti, che con il suo "Fra Moda e Realtà" è terza nella classifica dei podcast di moda più ascoltati su Apple. Lo trovate tutte le mattine dal lunedì al giovedì, embedded fra gli altri racconti e interventi audio del Foglio, in una short form di tre minuti di commento e riflessione al fatto-moda del giorno precedente. In pratica, l’editoriale di un quotidiano, ma da ascoltare mentre sorbite il caffè, correte al parco, vi preparate per uscire. Il venerdì, invece, c'è un long form di dieci minuti (spesso) condotto in forma di dialogo e di incontro con un referente del settore. Cin cin!

 

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  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti